Cosa può fare un bambino a 7-9 mesi?

Il tuo bambino sta diventando più attivo. È già molto più forte fisicamente e molto più mobile. Stanno emergendo nuove abilità. Si gira già bene dalla schiena alla pancia. Quando è sdraiato sulla schiena, solleva le gambe e le esplora con interesse. Sta seduto bene e il suo corpo è dritto. Gattona piuttosto attivamente. Inoltre, può gattonare sia in avanti che all'indietro. Alcuni bambini riescono già a stare a quattro zampe, anche se solo pochi riescono a muoversi in questa posizione.

Il bambino inizia a spostare gli oggetti da una mano all'altra. Può agitare il sonaglio in modo più deciso e colpirlo contro gli oggetti intorno a lui. Durante la poppata, tiene saldamente il biberon e puoi anche lasciarlo andare, tenendolo nella posizione corretta in modo che il bambino non ingoi aria. Assicurati che il biberon non sia caldo. Dopo aver afferrato un oggetto, il bambino può prenderne un altro. Se dai da mangiare al bambino a tavola con un cucchiaio, allora puoi darglielo come gioco o per allenare le sue capacità motorie. Molto probabilmente colpirà il tavolo, la testa e, naturalmente, cercherà di mettere il cibo nel piatto, imitando i tuoi gesti. Puoi aiutarlo: prendigli la mano con un cucchiaio e, dopo aver preso un po' di cibo, portaglielo alla bocca.

A sette-otto mesi, un bambino riesce già a sollevare la testa stando sdraiato sulla schiena: i muscoli del collo sono diventati così forti. Riesce già a stare seduto più a lungo di prima, piegandosi periodicamente in avanti e appoggiandosi sulle mani, per poi raddrizzarsi. Stando a quattro zampe, si dondola avanti e indietro. È così che si allena a muoversi a quattro zampe. Nonostante il bambino sappia già sedersi, non riesce ancora a sedersi da solo. Cioè, se gattonava, stava a quattro zampe, o stava in piedi, ma poi si stancava, può sedersi. Ma non può alzarsi subito da sdraiato. Non ha abbastanza forza muscolare addominale per farlo. Pertanto, per sedersi, deve girarsi a pancia in giù, piegare le gambe e appoggiarsi sulle mani, assumere la posizione ginocchio-gomito e solo allora sedersi.

Prendendo gli oggetti in mano, il bambino inizia a usare il pollice per una presa più completa. Quando gioca con gli oggetti, ad esempio con un sonaglio, non si limita più a scuoterlo, ma persegue un obiettivo specifico: vuole che emetta suoni. Allo stesso tempo, a volte prende un sonaglio e non tocca l'altro: a quanto pare, gli piace di più il suono del primo. La coordinazione dei movimenti migliora: quando passa un oggetto da una mano all'altra, il bambino non si aggrappa più all'altro.

A otto mesi, il bambino gattona già bene a pancia in giù o a quattro zampe. Ma non allarmatevi o agitatevi se non ci riesce. Non tutti i bambini attraversano la fase del gattonamento in questa posizione. Alcuni hanno fretta di alzarsi e iniziano subito a camminare. A volte i genitori, cercando di osservare le fasi dell'addestramento, cercano di insegnare al bambino a gattonare "correttamente", senza accorgersi che il bambino riesce già a stare in piedi nella culla per un bel po' di tempo, aggrappandosi alle sbarre, o si sforza di essere condotto per la stanza con entrambe le mani. Alcuni bambini padroneggiano così bene la tecnica del "correre" a quattro zampe, senza nemmeno gattonare, che in seguito, avendo già imparato a camminare più o meno stabilmente, nel caso in cui debbano raggiungere rapidamente la cucina o un'altra stanza, si abbassano sulle mani e gattonano rapidamente verso la destinazione desiderata.

I movimenti dei piccoli muscoli delle dita, fino ad ora goffi, raggiungono un livello tale che il bambino riesce già ad afferrare un filo o una corda con le dita, da cui penzola un giocattolo. E la loro forza è già sufficiente non solo per accartocciare la carta, ma anche per strapparla.

Se un bambino prende un oggetto con entrambe le mani, quando gliene appare una terza, penserà a lungo, guarderà gli oggetti che ha in mano e solo allora, dopo averne lanciato uno, prenderà il terzo.

Con un po' di allenamento, riesce già a battere le mani. È vero, non sempre colpisce il bersaglio con il palmo. Se battete le mani insieme a lui, e ripetete anche qualche poesia o barzelletta, o lo fate a ritmo di musica, gli piacerà molto – dopotutto, è un altro gioco!

Al nono mese, il bambino riesce a stare in piedi abbastanza bene, aggrappandosi alle sbarre della culla o alla gamba di una sedia. Ha già imparato a gattonare così in fretta che bisogna affrettarsi per raggiungerlo. Aggrappandosi alle sponde, il bambino può camminare lungo la culla o sul divano, tenendosi a esso se è in piedi sul pavimento. Ma per ora, si muove lateralmente e impara a trasferire il peso del corpo da una gamba all'altra. È possibile accelerare questo processo offrendo al bambino un oggetto interessante. Lo prenderà e sarà costretto a fare un passo. Il bambino può già muoversi per la stanza in modo così attivo, e le sue mani hanno già raggiunto una tale perfezione che le "cattiverie" che faceva prima, lasciato solo nella stanza, non sono nulla in confronto a ciò che sa fare ora! Pertanto, quando lasciate il bambino da solo, mettetelo nel box. È indispensabile! La sua superficie è leggermente più grande della culla. Se necessario, si ripiega, trasformandosi in un cerchio piatto che può essere facilmente nascosto dietro un armadio o altrove. Il recinto è abbastanza sicuro: se il bambino cade, non sbatterà la testa come farebbe con un letto di legno, perché il recinto è delimitato ai lati da una rete. D'altro canto, il recinto ostacolerà lo sviluppo del gattonamento. Pertanto, se volete riposare o fare qualcosa in casa, lasciate il bambino nel recinto per un po'. E quando avete finito di fare i bisogni, "lasciatelo" sul pavimento e lasciatelo gattonare.

I piccoli muscoli delle dita hanno già raggiunto una tale perfezione che il bambino può usarli separatamente. Ad esempio, usa l'indice e il pollice per afferrare un piccolo giocattolo, come una pinzetta. Sa già indicare gli oggetti con l'indice. Se le dimensioni degli oggetti lo consentono, può aggiungerne un terzo ai due che tiene in mano. Capisce già che un oggetto può essere inserito in un altro, come per esempio mettere cubetti o altri piccoli giocattoli in una tazza.