Uno studio conferma alti tassi di sopravvivenza negli uomini con cancro alla prostata a basso rischio

Un nuovo studio pubblicato nel numero di luglio 2025 di JNCCN - Journal of the National Comprehensive Cancer Network ha rilevato che gli uomini a cui è stato diagnosticato un cancro alla prostata a basso rischio e non metastatico in età avanzata e trattati secondo le Linee Guida NCCN Clinical Practice® in Oncologia avevano una probabilità del 90% di essere liberi dal cancro per il resto della loro vita. Tra i pazienti con cancro alla prostata ad alto rischio e non metastatico e un'aspettativa di vita più lunga, tale probabilità superava comunque il 65%.

I ricercatori hanno analizzato i dati di 62.839 persone a cui è stato diagnosticato un cancro alla prostata non metastatico in Svezia tra il 2000 e il 2020. Tutti i pazienti sono stati assegnati a una determinata categoria di rischio, avevano un'aspettativa di vita superiore a tre anni e sono stati trattati secondo le Linee Guida NCCN® per il Trattamento del Cancro alla Prostata, basate sull'evidenza e basate sul consenso degli esperti.

I pazienti con tumori a basso e intermedio rischio avevano una probabilità sei volte maggiore di morire per altre cause rispetto al cancro alla prostata stesso. Anche i pazienti con tumori ad alto rischio avevano una probabilità doppia di morire per altre cause.

"I nostri dati rafforzano l'importanza dell'aderenza alle linee guida nel trattamento del cancro alla prostata. Se si adottano gli approcci raccomandati dalle linee guida, la maggior parte delle persone con cancro alla prostata sopravvive per molti anni dopo la diagnosi. Questo include la sorveglianza attiva come eccellente strategia di trattamento per i pazienti giusti", ha affermato il Dott. Pietro Schilipoti, autore principale dello studio, dell'Università di Uppsala in Svezia e dell'IRCCS Ospedale San Raffaele in Italia.

Per lo studio sono stati utilizzati i punteggi di Gleason/gruppi di grado, la stadiazione clinica TNM, i dati relativi al trattamento e altre informazioni provenienti dal Registro Nazionale Svedese del Tumori della Prostata (NPCR). L'aspettativa di vita alla diagnosi è stata calcolata in base all'età e alle comorbilità. Data e causa del decesso sono state ricavate dal Registro Svedese delle Cause di Morte.

"Questo studio porterà un grande sollievo a molti uomini che si trovano ad affrontare una diagnosi di cancro alla prostata", ha affermato il dott. Ahmad Shabsigh, del Comprehensive Cancer Center-James Cancer Hospital e del Solow Research Institute dell'Ohio State University e membro del comitato delle linee guida NCCN per il cancro alla prostata, non coinvolto nello studio.

"Dimostra che, quando trattati secondo le linee guida NCCN, il rischio di morire per altre cause è significativamente più alto, fino a sei volte superiore, anche per i tumori ad alto rischio. Questo è vero anche in un sistema sanitario diverso, come quello svedese. Particolarmente impressionante è il fatto che per i pazienti con tumore alla prostata a basso rischio, molti dei quali sottoposti a sorveglianza attiva, il rischio di morire per cancro a 30 anni era solo dell'11% circa. Ciò sottolinea l'efficacia dei piani di trattamento basati sull'evidenza e l'importanza di concentrarsi non solo sul tumore, ma sulla salute generale della persona."