Che cos'è il resurfacing laser del viso?

Il laser ad anidride carbonica (CO2) fu introdotto nel 1964 da Patel. A metà degli anni '80, questi laser furono utilizzati da alcuni medici per la rimozione di lesioni cutanee esofitiche e per il resurfacing cutaneo limitato. L'uso del laser CO2 a lunghezza d'onda continua (10.600 nm) è limitato dalla sua lunga durata dell'impulso, che può causare danni termici indesiderati e conseguenti cicatrici. Con il progresso della tecnologia laser, furono sviluppati sistemi laser ad alta energia con impulsi più brevi, più adatti al trattamento della superficie cutanea. Alcuni dei primi lavori pubblicati sul resurfacing con un laser CO2 pulsato furono eseguiti da Larry David. Nel 1993, Fitzpatrick descrisse l'utilizzo del laser CO2 Ultrapulse (Coherent Medical Products), che presentava impulsi più brevi (1000 μs) rispetto ai precedenti laser CO2 pulsati e superpulsati. Gli impulsi ultrabrevi si sono dimostrati ideali per la rimozione di tumori cutanei superficiali e il resurfacing cutaneo.

Inizialmente, quando si descriveva la procedura di resurfacing laser a CO2, si raccomandava di proseguire il trattamento fino a quando i tessuti trattati non avessero acquisito un aspetto "suede". Nel 1995, Carniol propose la prima modifica di questa tecnica al fine di ridurre le complicanze e migliorare la guarigione. Altri laser sono stati sviluppati per il resurfacing del viso: Silktouch e Feathertouch (Sharplan Lasers), così come Paragon (Lasersonics). La maggior parte di questi laser può generare impulsi di durata compresa tra 900 e 1000 µs. Alcuni sistemi, come Tru-Pulse (Tissue Technology), generano impulsi più brevi.

Molti sistemi laser utilizzano un generatore di guida computerizzato che consente un trattamento molto uniforme di ampie superfici. Recentemente, i laser Erbio:YAG con una lunghezza d'onda di 2940 nm sono stati utilizzati per il resurfacing cutaneo. I laser Erbio in genere producono un'ablazione più superficiale per passaggio, con minore eritema postoperatorio e un periodo di recupero più rapido rispetto ad altri laser. La tecnologia dei sistemi di resurfacing è in continua evoluzione, con sistemi che combinano laser Erbio e CO₂ per l'ablazione e la coagulazione simultanee.

Anche altri laser, come il laser a colorante pulsato e il laser Nd:YAG, vengono utilizzati per il resurfacing, riducendo le rughe e stimolando la crescita del collagene. Sebbene la dermoabrasione e i peeling chimici siano procedure standard per il resurfacing della pelle del viso, vengono utilizzati anche dispositivi non laser che utilizzano la radiofrequenza bipolare. Questi dispositivi creano plasma da una soluzione salina; agiscono sulla superficie rompendo i legami intercellulari anziché vaporizzarli con il calore.