Il latte materno determina il peso del bambino in futuro

Al giorno d'oggi il problema della lotta al sovrappeso è diventato sempre più diffuso.

La moderna dieta ricca di grassi è una delle principali preoccupazioni della società occidentale. Il grasso in eccesso si deposita non solo sotto la pelle, ma anche intorno agli organi interni, rendendoli difficili da gestire e compromettendone le funzioni. Questo porta a tutti i problemi di salute che ne conseguono.

Le persone in sovrappeso corrono un rischio maggiore di sviluppare malattie come l'ipertensione, il diabete di tipo 2, l'artrite, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.

Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori della Johns Hopkins University, una cattiva alimentazione nei primi mesi di vita può portare all'obesità futura.

Gli scienziati hanno condotto una serie di esperimenti sui ratti.

I ricercatori hanno manipolato i livelli di peso di ratti neonati attraverso il latte materno. Le ratte gravide sono state divise in due gruppi, uno dei quali è stato sottoposto a una dieta molto nutriente e l'altro a una dieta con una quantità moderata di grassi.

I cuccioli di ratto nati da madri che seguivano una dieta "ricca di grassi", ma a cui veniva somministrata una dieta equilibrata dopo la nascita, riuscivano in seguito a evitare di accumulare peso in eccesso e, di conseguenza, i problemi a esso associati.

Ma i ratti le cui madri mangiavano cibo sano, senza superare la norma consentita di grassi, ma dopo la nascita venivano nutriti con latte con un'alta concentrazione di grassi, al contrario diventavano obesi.

Come dimostrano i risultati degli esperimenti, per i mammiferi neonati, compresi gli esseri umani, un'alimentazione sana ed equilibrata dopo la nascita è molto più importante di quella che ricevono nel grembo materno.

"La nostra ricerca conferma che l'alimentazione dei neonati nei primi mesi di vita ha un impatto significativo sul loro peso e sulla loro salute in età adulta", afferma Kelly Tamashiro, professore associato di psichiatria e scienze comportamentali presso la Johns Hopkins University. "Questo offre l'opportunità di controllare questo processo per evitare problemi di obesità in futuro."

Al momento, i ricercatori stanno cercando di stabilire se l'attività fisica dei ratti possa corrispondere a quella dei bambini della scuola primaria. In questo modo, gli scienziati potranno capire se è possibile prevenire le conseguenze di una cattiva alimentazione nei bambini.

"Il processo di sviluppo e le caratteristiche comportamentali di questi animali sono molto simili a quelli degli esseri umani, sebbene non sia certo che i metodi utilizzati nell'esperimento producano gli stessi risultati negli esseri umani. Vogliamo essere certi che, se si segue la dieta corretta, si verifichino meno problemi di salute", afferma il Dott. Tamashiro.