Le erbe medicinali aumentano la tossicità della chemioterapia

Alcune persone utilizzano ancora trattamenti alternativi e la fiducia nell'efficacia delle erbe medicinali è molto più alta rispetto ai farmaci tradizionali. È importante notare che la medicina tradizionale offre ricette per il trattamento anche di tumori maligni e molte persone le usano volentieri in aggiunta al trattamento principale. Gli scienziati hanno deciso di scoprire come la medicina tradizionale si abbini alle erbe medicinali e sono giunti alla conclusione che questo può rappresentare un pericolo per la vita dei malati di cancro. Il più delle volte, le ricette "della nonna" includono cardo mariano, zenzero, olio di pesce, liquirizia, astragalo, ecc., ma, come si è scoperto, tutte queste erbe e prodotti influenzano il corso del trattamento e possono alterare l'effetto dei farmaci.

Lo studio è stato condotto presso il Peter McCallum Cancer Center (Australia). In totale, gli specialisti hanno studiato l'interazione di 10 piante e prodotti con i trattamenti tradizionali per i pazienti oncologici. I prodotti più popolari sono stati selezionati per lo studio: fungo reishi, coenzima Q10, curcuma, astragalo, olio di pesce, zenzero, tè verde, cardo mariano, lattobacilli e liquirizia. Di conseguenza, si è scoperto che piccole concentrazioni di sostanze contenute in queste piante e prodotti sono sicure per la salute, ma in vari integratori alimentari la concentrazione è piuttosto elevata e può essere pericolosa per la salute.

Durante il lavoro, gli scienziati hanno scoperto che tutti i prodotti studiati possono potenziare o ridurre l'effetto della chemioterapia e possono anche influenzare il processo di trattamento durante la radioterapia. Gli scienziati hanno notato che l'uso simultaneo di integratori alimentari con le piante o i prodotti sopra menzionati può rendere il processo di trattamento più tossico per l'organismo o ridurre l'efficacia dei farmaci somministrati. Inoltre, secondo gli esperti, ogni tipo di cancro ha le sue caratteristiche e, molto probabilmente, non esiste un farmaco universale in natura. Gli scienziati hanno anche sottolineato che i rimedi erboristici non sono sempre sicuri e che prima di iniziare un trattamento con metodi alternativi, è necessario consultare il proprio medico.

Un'altra scoperta interessante è stata lo studio di scienziati canadesi, i quali sostengono che i farmaci antipiretici favoriscono la diffusione dell'infezione in tutto il corpo, con un conseguente aumento del numero di decessi. Come hanno spiegato gli scienziati, gli antipiretici interrompono il naturale meccanismo di soppressione dell'infezione nell'organismo.

Gli scienziati sono giunti a questa conclusione dopo un'analisi approfondita di diversi articoli scientifici e hanno anche elaborato un modello matematico che illustra l'effetto degli antipiretici sul corpo umano durante infezioni respiratorie acute o influenza. Come dimostrato dai risultati dei calcoli, l'abbassamento della temperatura con diversi farmaci durante l'influenza aumenta la probabilità di recidiva della malattia (soprattutto durante il periodo delle malattie stagionali) e aumenta anche il numero di esiti fatali.

Gli esperti hanno spiegato che la temperatura è la reazione protettiva del corpo contro virus e infezioni, quindi il nostro sistema immunitario inibisce la riproduzione dei virus e un abbassamento della temperatura a 37 ^° C riduce drasticamente la capacità del corpo di resistere.

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