Le linee guida raccomandano che le persone sane di età inferiore ai 75 anni assumano una dose giornaliera di vitamina D

Secondo una nuova linea guida per la pratica clinica dell'Endocrine Society, gli adulti sani di età inferiore ai 75 anni in genere non hanno bisogno di superare la dose giornaliera raccomandata di vitamina D dagli Institutes of Medicine (IOM) e non hanno bisogno di sottoporsi al test dei livelli di vitamina D.

Per i bambini, le donne in gravidanza, gli adulti di età superiore ai 75 anni e le persone ad alto rischio di prediabete, le linee guida suggeriscono dosi di vitamina D superiori alle raccomandazioni dell'IOM.

I livelli e l'assunzione di vitamina D sono stati collegati a molte malattie comuni. Tuttavia, se l'assunzione di vitamina D riduca il rischio di queste malattie e quali livelli di vitamina D siano necessari per la salute sono argomenti dibattuti da tempo.

Nelle nuove linee guida, il gruppo di esperti ha formulato raccomandazioni per l'uso della vitamina D e per il controllo dei livelli in persone sane senza un'evidente indicazione medica. Le raccomandazioni si basano su dati di ricerca clinica.

La linea guida, "Vitamina D per la prevenzione delle malattie: una linea guida per la pratica clinica della Endocrine Society", è stata pubblicata online e apparirà in forma cartacea nel numero di agosto 2024 del Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism (JCEM).

"Lo scopo di queste linee guida è determinare il fabbisogno di vitamina D per la prevenzione delle malattie in individui sani che non presentano patologie che potrebbero interferire con l'assorbimento o l'azione della vitamina D", ha affermato la dottoressa Marie Demay, della Harvard Medical School e del Massachusetts General Hospital di Boston. Demay ha guidato il gruppo che ha elaborato le linee guida.

"I gruppi sani che potrebbero trarre beneficio da dosi più elevate di vitamina D includono le persone di età superiore ai 75 anni, le donne in gravidanza, gli adulti con prediabete e i bambini e gli adolescenti di età inferiore ai 18 anni. Tuttavia, non raccomandiamo il test di routine dei livelli di vitamina D in nessuno di questi gruppi."

Raccomandazioni chiave dalla guida:

• Si sconsiglia di assumere integratori di vitamina D in dosi superiori a quelle raccomandate dall'IOM per gli adulti sani di età inferiore ai 75 anni.

I seguenti gruppi sono stati identificati come quelli che potrebbero trarre beneficio da dosi più elevate di vitamina D, superiori a quelle raccomandate dall'IOM, per ridurre specifici rischi per la salute:

• Bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni: potenziale per prevenire la carenza di vitamina D e ridurre il rischio di infezioni respiratorie.
• Persone di età superiore ai 75 anni: potenziale riduzione del rischio di mortalità.
• Donne in gravidanza: potenziale riduzione del rischio di preeclampsia, mortalità intrauterina, parto pretermine, neonati piccoli per l'età gestazionale e mortalità neonatale.
• Le persone affette da prediabete hanno la possibilità di ridurre la progressione del diabete.
• Per gli adulti di età superiore ai 50 anni che necessitano di un trattamento con vitamina D, raccomandiamo una dose giornaliera bassa di vitamina D piuttosto che una dose elevata non giornaliera.
• Non raccomandiamo il test di routine dei livelli di 25-idrossivitamina D in nessuno dei gruppi studiati, poiché non sono stati identificati benefici specifici associati a questi livelli. Questo include lo screening per la 25-idrossivitamina D nelle persone con pelle scura o obese.

Nonostante le crescenti prove sul ruolo della vitamina D nella salute e nelle malattie nell'ultimo decennio, il panel ha rilevato numerose limitazioni nei dati disponibili. Ad esempio, molti ampi studi clinici non sono stati progettati per valutare alcuni degli esiti riportati e le popolazioni studiate presentavano livelli ematici di vitamina D adeguati al basale.

A causa della mancanza di prove, il gruppo non è stato in grado di identificare livelli specifici di 25-idrossivitamina D nel sangue per l'adeguatezza o livelli target per la prevenzione delle malattie.

Le linee guida sono state sviluppate utilizzando una metodologia rigorosa, incorporando i miglioramenti avviati nel 2019. I presidenti dei nostri comitati di sviluppo delle linee guida non possono avere conflitti di interesse significativi e più della metà dei membri del comitato di redazione deve essere esente da conflitti di interesse significativi.