L'influenza si trasmette anche prima della comparsa di sintomi evidenti.

I ricercatori dell'Imperial College di Londra hanno studiato la trasmissione del virus dell'influenza nei furetti, ipotizzando che la malattia possa essere trasmessa prima della comparsa dei sintomi.

Se l'ipotesi dei medici fosse confermata, significherebbe che una persona già infetta non ne sarebbe a conoscenza. Ecco perché è così difficile contenere le ondate epidemiche di questa malattia.

Il lavoro degli scienziati è stato svolto con la collaborazione del National Institute for Health Research e dell'Imperial Biomedical Research Centre. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista PLoS ONE.

Per gli esperimenti, gli scienziati hanno scelto i furetti perché questi animali sono sensibili agli stessi ceppi di influenza degli esseri umani.

I furetti sani sono stati esposti a furetti infetti dall'influenza mettendoli brevemente in una gabbia con furetti infetti.

Come si è scoperto, i furetti malati sono riusciti a "condividere" il virus con quelli sani ancor prima che in questi ultimi si manifestassero i primi sintomi della malattia. Gli scienziati hanno anche notato che in realtà non ha importanza se gli animali si trovano nella stessa gabbia o in gabbie vicine.

Questi risultati sono particolarmente importanti per pianificare come combattere le epidemie influenzali, ha affermato l'autrice principale dello studio Wendy Barclay.

"Nonostante la diagnosi personale della propria condizione, una persona potrebbe non sospettare di essere già malata. Questo è il pericolo maggiore, perché le persone già infette non si isolano, ma continuano a contattare persone sane", spiega l'autore dello studio.

Durante gli studi sui furetti, gli esperti hanno scoperto che i primi segni della malattia si manifestavano 24 ore dopo l'infezione e gli animali iniziavano a starnutire dopo 48 ore.

Ciò conferma i risultati di studi precedenti, che dimostrano che non è necessario starnutire per trasmettere il virus dell'influenza: i germi vengono rilasciati nell'aria già durante la normale respirazione.

Inoltre, gli esperti hanno concluso che nelle fasi successive, 5-6 giorni dopo l'infezione, l'infezione si trasmette meno frequentemente e non si "attacca" più facilmente. Le persone possono tornare alle loro normali attività quotidiane.

"I furetti rappresentano la scelta migliore per studiare la trasmissione dell'influenza, ma i risultati devono essere interpretati con cautela rispetto agli esseri umani, poiché i sintomi e il decorso della malattia dipendono dal ceppo specifico dell'influenza", ha affermato Kim Roberts del Trinity College di Dublino.