Ci sono più suicidi che vittime di incidenti stradali.

Negli Stati Uniti d'America il suicidio è diventato la principale causa di morte non naturale.

I risultati fanno parte di uno studio condotto dalla West Virginia University School of Public Health e dal Trauma Research Center, insieme a ricercatori di altre nove istituzioni.

I ricercatori hanno riscontrato anche un calo nel numero relativo di malattie, mentre i tassi di infortunio negli Stati Uniti erano in aumento.

Il periodo di controllo era il 2000-2009 e sono stati studiati i dati di mortalità del National Center for Medical Statistics. Gli scienziati erano interessati alle morti non naturali, ovvero esiti fatali derivanti da azioni involontarie o violente.

Ian Rockett, professore presso il Dipartimento di epidemiologia della Facoltà di sanità pubblica della West Virginia University e autore principale dell'articolo sui risultati dello studio pubblicato sull'American Journal of Public Health, ha affermato che lo studio ha rivelato molti fatti inaspettati.

"Il suicidio è ora la principale causa di morte non naturale, ovvero causata da azioni involontarie o violente", ha affermato Rockett. "Il suicidio ha superato gli incidenti stradali in questa 'classifica' solo nell'ultimo anno del periodo di controllo, il 2009. Nel 2009, il numero di suicidi è aumentato del 15% rispetto al 2000."

I ricercatori hanno inoltre scoperto che il numero di decessi dovuti ad avvelenamento accidentale è più che raddoppiato dal 2000 al 2009, con un aumento del 128 percento.

"L'avvelenamento involontario è salito al terzo posto tra tutte le cause di morte non naturale. Ora sappiamo che ciò è dovuto principalmente a un enorme aumento delle overdose fatali di antidolorifici da prescrizione", ha spiegato il professor Ian Rockett.

La mortalità legata agli incidenti stradali occupa il dubbio secondo posto nella classifica, tuttavia i ricercatori notano che rispetto al 2000, nel 2009 il numero di decessi dovuti a incidenti stradali è diminuito di un quarto, il che può essere considerato un trend positivo.

"Da tempo si è investito molto nella sicurezza stradale", spiega il professor Rockett. "Ora è necessario lo stesso impegno anche in altri ambiti della prevenzione degli infortuni".

Le cadute accidentali sono la quarta causa più comune di vittime umane, con un aumento del 71% negli ultimi dieci anni. L'omicidio è al quinto posto.

Inoltre, la West Virginia University e colleghi di altre istituzioni hanno scoperto che gli uomini avevano il doppio delle probabilità di morire per violenza e incidenti rispetto alle donne. Tuttavia, durante il periodo di controllo, l'aumento delle morti non naturali tra le donne è stato doppio rispetto a quello tra gli uomini.

Per quanto riguarda le differenze razziali, il tasso di mortalità per cause non naturali è aumentato del 20 percento nel corso del decennio tra i bianchi, mentre il tasso di mortalità per cause simili è diminuito dell'11 percento tra gli afroamericani e gli ispanici.

"I bianchi ora muoiono per cause non naturali a un tasso più alto rispetto a quei due principali gruppi minoritari", ha affermato il professor Rockett.

I ricercatori hanno anche analizzato i modelli di mortalità per età derivanti da azioni intenzionali o involontarie. È emerso che i bambini sotto i 14 anni hanno un rischio inferiore del 78% di morire di morte improvvisa rispetto ai giovani di età compresa tra 15 e 24 anni. Per le persone di età pari o superiore a 24 anni, il rischio aumenta di quasi tre volte rispetto al gruppo di età compresa tra 15 e 24 anni.

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