Gli scienziati propongono una nuova frontiera nella scienza della nutrizione: adattare le diete per tenere conto delle differenze di genere nell'efficienza digestiva

Uno studio condotto presso la Facoltà di Biotecnologie e Ingegneria Alimentare del Technion - Israel Institute of Technology ha evidenziato differenze significative tra l'apparato digerente maschile e quello femminile: uomini e donne digeriscono in modo diverso il latte e i suoi sostituti vegetali.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Food Research International. La ricerca è stata guidata dal Professor Uri Lesmes, dal dottorando Lichen Mashia, dal direttore di laboratorio Dott.ssa Carmit Shani-Levy e dalla studentessa universitaria Eden Beck, che ha partecipato allo studio durante il suo corso di laurea triennale.

Secondo il professor Lesmes:

“La motivazione di questo studio è stata la tendenza globale verso diete a base vegetale e il crescente consumo di sostituti della carne e dei latticini.

Dato il crescente consumo di questi prodotti, volevamo capire se uomini e donne ne traggano beneficio in egual misura, concentrandoci in particolare sul latte e sulle sue alternative vegetali. Sebbene studi precedenti abbiano esaminato la digestione nell'adulto medio, pochi hanno considerato le differenze di genere.

Il team ha sviluppato un modello unico di digestione che imita l'apparato digerente maschile e femminile. I risultati sono stati sorprendenti.

Nel modello di digestione maschile, le proteine del latte venivano scomposte in modo più efficiente, mentre nel modello femminile il latte vegetale a base di avena dimostrava una maggiore efficienza di digestione delle proteine.

Gli scienziati suggeriscono che questi risultati potrebbero essere correlati con quanto sappiamo sulle società di cacciatori-raccoglitori, o, più precisamente, sulle società di cacciatori (uomini) e raccoglitrici (donne), dove gli uomini fornivano principalmente cibo animale e le donne cibo vegetale. Sebbene il cibo fosse condiviso all'interno della comunità, è probabile che gli uomini consumassero più prodotti animali e quindi si siano evoluti nel tempo per digerire tali proteine in modo più efficiente.

Un'analisi approfondita ha rivelato differenze nella concentrazione di aminoacidi e peptidi (frammenti proteici) formati durante la digestione. Gli uomini presentavano una maggiore quantità di peptidi antimicrobici, mentre le donne presentavano una maggiore quantità di un peptide associato alla formazione ossea (peptide osteoanabolizzante).

Questo è particolarmente interessante dato che l'osteoporosi è significativamente più comune nelle donne anziane: una donna su tre over 50 subirà una frattura osteoporotica, rispetto a un uomo su cinque. Questo potrebbe indicare un vantaggio nutrizionale unico per le donne nella scelta di fonti proteiche di origine vegetale.

In conclusione, lo studio evidenzia l'influenza del sesso biologico sul processo digestivo e raccomanda di tenerne conto nello sviluppo della nutrizione e soprattutto nella futura ingegneria alimentare.

Il professor Lesmes osserva:

"La tecnologia alimentare ha permesso all'umanità di diventare moderna. È tempo di utilizzare questa ricerca per la prossima fase dell'ingegneria alimentare del XXI secolo, basata su scienza, nutrizione e salute."