La terapia di combinazione migliora la sopravvivenza nel cancro intestinale avanzato

Le persone che combattono contro il cancro al colon avanzato potrebbero avere una nuova opzione di trattamento che potrebbe prolungare la loro sopravvivenza, secondo un nuovo studio. I risultati sono stati presentati al meeting annuale dell'American Society of Clinical Oncology a Chicago e devono essere considerati preliminari fino alla pubblicazione su una rivista peer-reviewed.

La combinazione dei due farmaci immunoterapici sperimentali più la chemioterapia standard ha determinato una sopravvivenza mediana di 19,7 mesi nei pazienti, rispetto a una mediana di 9,5 mesi in coloro che hanno ricevuto solo una terapia mirata chiamata regorafenib.

"Questi risultati aprono la strada a ulteriori studi su questo promettente approccio terapeutico", ha affermato il primo autore Zev Weinberg, MD, PhD, co-direttore dell'UCLA Health GI Oncology Program e ricercatore presso il Jonsson Comprehensive Cancer Center presso l'UCLA Health.

I due farmaci immunoterapici sperimentali, etrumadenan e zimberelimab, attivano il sistema immunitario per colpire le cellule tumorali. Entrambi i farmaci sono in fase di sviluppo da parte di Arcus Biosciences.

Secondo l'American Cancer Society, nel 2024, negli Stati Uniti saranno diagnosticati circa 106.590 nuovi casi di cancro del colon-retto e circa 53.010 persone moriranno a causa della malattia. È la terza causa di morte per cancro negli uomini e la quarta causa di morte per cancro nelle donne.

La diagnosi precoce di qualsiasi cancro è fondamentale per controllarlo, poiché i tumori che si sono diffusi sono molto più difficili da curare.

Il nuovo studio ha incluso 112 pazienti con cancro del colon-retto metastatico che erano già stati sottoposti a chemioterapia (regimi contenenti oxaliplatino e irinotecan).

Questi pazienti sono stati divisi casualmente in due gruppi. Settantacinque hanno ricevuto la combinazione di EZFB: etrumadenan/zimberelimab più chemioterapia standard (chiamata mFOLFOX-6 più bevacizumab), mentre i restanti 37 hanno ricevuto la terapia mirata con regorafenib da solo.

Secondo Cancer Research UK, regorafenib è un tipo di farmaco antitumorale mirato chiamato inibitore della crescita delle cellule tumorali. Funziona interrompendo i segnali di cui le cellule tumorali hanno bisogno per crescere e impedisce inoltre a queste cellule di formare nuovi vasi sanguigni.

Nello studio, la terapia di combinazione ha quasi raddoppiato la sopravvivenza globale dei pazienti rispetto a regorafenib e ha migliorato significativamente la "sopravvivenza libera da progressione", ovvero il periodo senza ulteriore crescita del cancro.

La sopravvivenza libera da progressione con la terapia di combinazione è stata di 6,2 mesi, rispetto ai 2,1 mesi di coloro che hanno ricevuto la sola terapia mirata, hanno riferito i ricercatori.

Infine, secondo un comunicato stampa dell'UCLA, "il trattamento con la nuova terapia di combinazione ha ridotto parzialmente o completamente i tumori nel 17,3% dei pazienti". "Per i pazienti trattati con regorafenib da solo, la riduzione del tumore è stata osservata nel 2,7%."

"Il miglioramento sia della sopravvivenza libera da progressione che della sopravvivenza globale con la combinazione EZFB rappresenta un progresso significativo nel trattamento del cancro colorettale metastatico refrattario", ha affermato Weinberg in un comunicato stampa dell'UCLA.

Il regime di combinazione aveva un "profilo di sicurezza accettabile", con effetti collaterali più o meno equivalenti a quelli sperimentati dai pazienti sottoposti a chemioterapia standard, hanno osservato Weinberg e colleghi.