Epilessia nei cani

L'epilessia nei cani è il risultato di un disturbo neurologico della funzione cerebrale: si verifica un guasto nel sistema bioelettrico del corpo, con conseguente diminuzione della stabilità elettrica e crisi convulsive che possono manifestarsi sia sotto forma di crisi convulsive minori, sia sotto forma di potenti convulsioni.

L'epilessia può spesso essere conseguenza di malattie epatiche e cardiache, diabete, tumori cerebrali, ma anche dell'esposizione a sostanze tossiche o traumi cranici. In questi casi, si parla di epilessia secondaria.

Si distingue anche tra l'epilessia vera e propria, associata a fattori ereditari, e l'alterazione delle funzioni neurologiche cerebrali, la cui incidenza rimane inesplorata. In questi casi, il trattamento può essere mirato solo all'eliminazione dei sintomi.

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Cause di epilessia secondaria

• Patologie causate da agenti infettivi (tra cui peste, encefalite, ecc.);
• Intossicazione da metalli o altri composti tossici, tra cui piombo, arsenico, stricnina;
• Lesioni alla testa e al cervello;
• Scossa elettrica;
• Morsi di serpenti e insetti velenosi;
• Una diminuzione dei livelli di zucchero nel sangue risultante da una produzione insufficiente di glucosio o da un aumento dell'utilizzo del glucosio;
• Malattie del fegato e dei reni;
• Dieta squilibrata e grave carenza di vitamine e minerali, in particolare vitamine B e D, magnesio e manganese;
• Presenza di vermi;
• Sovraccarico prolungato del sistema nervoso;
• Carenza di ormone tiroideo.

Si ritiene che il fattore più comune che causa l'epilessia nei cani di età compresa tra uno e tre anni sia la predisposizione genetica e, oltre i quattro anni, la presenza delle patologie sopra menzionate.

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Quali sono i sintomi dell'epilessia nei cani?

Esistono diverse fasi della malattia:

1. Aura: la presenza di sintomi che indicano l'avvicinarsi di un attacco. Questa condizione è caratterizzata dalla comparsa di ansia, aumento della salivazione e nervosismo generale. Il cane inizia a guaire, barcollare e cercare di nascondersi. Tali sintomi possono essere di breve durata, motivo per cui non è sempre possibile riconoscerli immediatamente.
2. Fase ictale. In questa fase, l'animale perde conoscenza, la testa viene gettata all'indietro, le pupille si dilatano, si osserva la cosiddetta pietrificazione degli arti - eccessiva tensione muscolare, seguita da un attacco convulsivo che colpisce i muscoli della testa e degli arti, si ha respiro affannoso, schiuma alla bocca, spesso con presenza di sangue. Inoltre, durante l'attacco, possono verificarsi minzione o defecazione involontarie a causa di un malfunzionamento della vescica dovuto alla compressione dei muscoli della parete addominale.
3. La fase postictale si verifica immediatamente dopo una crisi. L'animale sperimenta confusione, disorientamento spaziale e cecità parziale. Alcuni cani, al contrario, manifestano una completa perdita di forze e possono addormentarsi. Il periodo postictale può durare fino a diversi giorni.
4. Epilettico. Questa condizione è caratterizzata da un attacco prolungato o dalla comparsa di diversi attacchi consecutivi senza miglioramento, che richiedono cure mediche urgenti.

Cosa fare in caso di attacco?

Spesso, durante un attacco, la vita del cane non è in pericolo. Innanzitutto, quando si verifica un attacco, l'animale deve essere isolato, immediatamente protetto dal contatto, principalmente con i bambini, così come con gli altri animali. È consigliabile mettere un cuscino sotto la testa del cane per evitare ulteriori lesioni. Non cercare di limitare i movimenti dell'animale o di aprirgli le fauci da solo. Una volta passato l'attacco, prenditi cura del tuo animale, prestandogli la massima attenzione. In caso di epilettico, il cane deve essere portato immediatamente in una clinica veterinaria per cure d'urgenza. Se ciò non fosse possibile, iniettare all'animale un farmaco anticonvulsivante per via intramuscolare. Questo metodo può essere utilizzato solo come ultima risorsa.

Come si riconosce e si cura l'epilessia nei cani?

Per diagnosticare l'epilessia, si preleva un esame del sangue dall'animale, si esegue una radiografia e si raccoglie l'anamnesi. Se tutti gli esami effettuati non rilevano patologie, si considera che l'animale soffra di epilessia vera e propria.

Anticonvulsivanti utilizzati per l'epilessia nei cani:

• Phenotoin. (+) Altamente efficace, non provoca effetti collaterali. (-) Viene rapidamente eliminato dal corpo, provoca una sensazione di sete, minzione frequente.
• Fenobarbitale. (+) Agente altamente efficace e ad azione rapida. (-) Aumenta l'irritabilità, ha un effetto diuretico potenziato, provoca sete.
• Primidone. (+) Effetto rapido e intenso. (-) Disponibilità del farmaco solo in compresse, aumento della sete e dell'appetito.
• Diazepam. (+) Non provoca effetti collaterali, agisce rapidamente. (-) Ha un effetto a breve termine, provoca irritabilità, nervosismo.

Talvolta il fenobarbitale viene utilizzato in combinazione con bromuro di sodio o di potassio quando l'uso di uno dei due farmaci singolarmente non produce alcun effetto positivo.

L'epilessia nei cani richiede un trattamento a lungo termine. La scelta del farmaco, in particolare il dosaggio, deve essere effettuata da un veterinario in base al quadro clinico generale della malattia.