L'inedia può aiutare ad alleviare il dolore persistente

In studi recenti, gli scienziati dell'Università della Pennsylvania hanno scoperto che la sensazione di fame aiuta a sopprimere il dolore cronico. Tra l'altro, questo meccanismo non si applica al dolore acuto.

I neurobiologi hanno identificato trecento cellule cerebrali responsabili del fatto che il cervello presti attenzione prevalentemente alla mancanza di cibo e non al dolore costante. Gli esperti hanno pensato: se studiamo attentamente queste strutture cellulari, questo potrebbe dare impulso allo sviluppo di nuovi modi per alleviare il dolore cronico.

Nuovi esperimenti hanno permesso agli scienziati di comprendere l'effetto della fame su diverse condizioni dolorose. Sono state condotte osservazioni su roditori da laboratorio che hanno sofferto la fame per 24 ore. Di conseguenza, gli specialisti hanno notato che la reazione dei topi al dolore acuto durante la fame non diminuiva, il che non si può dire del dolore cronico: i roditori hanno iniziato a reagire molto meno.

I ricercatori sottolineano che i topi si sentivano come se avessero ricevuto un analgesico.
"Non potevamo nemmeno immaginare che la sensazione di fame potesse cambiare così tanto l'atteggiamento degli animali nei confronti del dolore. Ma siamo riusciti a vedere personalmente i risultati e, a nostro avviso, un fenomeno del genere non è privo di logica. Quindi, anche se l'animale è ferito, dovrebbe comunque avere la forza di cercare attivamente il cibo: dopotutto, la sua vita dipende da questo", spiega l'autrice dell'esperimento, Amber Alhadeff.

Nello studio successivo, gli scienziati hanno notato che i roditori affamati visitavano facilmente i luoghi in cui il loro dolore era avvertito in modo più acuto. Allo stesso tempo, i loro parenti ben nutriti cercavano di evitare tali luoghi.

Quindi gli specialisti hanno iniziato a studiare la parte del cervello in cui viene regolato l'equilibrio "dolore-fame". Per scoprire il meccanismo di questo processo, gli scienziati hanno attivato un gruppo neurale che veniva normalmente attivato dalla sensazione di fame. Si è scoperto che in seguito, il dolore cronico si attenuava e il dolore acuto rimaneva invariato.

Studi successivi hanno determinato scientificamente la posizione del neurotrasmettitore responsabile del blocco selettivo della risposta al dolore cronico. Se i recettori di questo neurotrasmettitore vengono bloccati, la sensazione di fame cessa e il dolore si intensifica nuovamente.

Gli esperti osservano che, se i risultati dello studio potessero essere applicati al corpo umano, sarebbe possibile sviluppare un nuovo tipo di trattamento per il dolore cronico.
"Non ci siamo prefissati l'obiettivo di eliminare completamente il dolore, perché questo può portare a conseguenze pericolose per una persona. Il nostro obiettivo è alleviare le condizioni dei pazienti che soffrono di dolore cronico", condivide le sue conclusioni Alhadeff.

Nel dettaglio, tutti i risultati della ricerca sono disponibili sulle pagine della rivista scientifica Cell e sul sito web http://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(18)30234-4