Il meccanismo con cui l'agente patogeno della lebbra blocca la risposta immunitaria è stato decifrato

L'agente patogeno di questa terribile malattia sopprime l'attivazione del sistema immunitario attraverso la vitamina D: invece di scappare o nascondersi dall'occhio vigile del sistema immunitario, i batteri sembrano ordinare alle cellule immunitarie di "deporre le armi".

Mentre alcuni batteri si nascondono dal sistema immunitario con un'abile mimetizzazione, altri evitano l'attacco dirottando i controlli del sistema immunitario. Stiamo parlando del Mycobacterium leprae, l'agente eziologico della lebbra.

Sebbene la lebbra sia associata nell'immaginario collettivo esclusivamente al "buio medioevo", è sopravvissuta con successo fino a oggi: nel 2008, ad esempio, sono stati registrati 249.000 nuovi casi. Gli scienziati sono riusciti a studiare a fondo i sintomi e le modalità di sviluppo della malattia nel corso di diversi secoli, ma come la lebbra riesca a prosperare nonostante gli sforzi del sistema immunitario è rimasto fino ad oggi un mistero.

I ricercatori dell'Università della California, Los Angeles, sono riusciti a decifrare il meccanismo molecolare con cui M. leprae blocca la risposta immunitaria. Si è scoperto che, in questo caso, sono all'opera i cosiddetti mRNA microregolatori. Si tratta di molecole molto corte che, come tutti gli RNA, vengono sintetizzate sul DNA, ma non trasportano alcuna informazione sulle proteine. Sono invece impegnate a regolare il lavoro di altri RNA codificanti. I microRNA si legano all'RNA messaggero che codifica una proteina specifica e ne inibiscono la sintesi proteica.

Gli scienziati hanno confrontato le modalità di sviluppo di due tipi di infezione: la lebbra tubercoloide, più lieve, e la lebbra lepromatosa, più aggressiva e che interessa l'intero organismo. Hanno scoperto che questi tipi differivano in 13 microRNA sintetizzati dai batteri. Questi RNA, più abbondanti nella forma più grave, prendevano di mira i geni che controllano l'immunità, tra cui l'attività dei macrofagi e dei linfociti T.

L'attivazione della risposta immunitaria dipende dalla vitamina D; la sua carenza nell'organismo contribuisce allo sviluppo di infezioni croniche e malattie autoimmuni. Uno dei microRNA, hsa-mir-21, ha inibito la sintesi della proteina responsabile dell'attivazione dell'immunità da parte della vitamina. Non appena l'attività del microRNA stesso è stata soppressa nei macrofagi, queste cellule hanno immediatamente riacquistato la capacità di fagocitare i batteri. Come scrivono i ricercatori sulla rivista Nature Medicine, senza il microRNA di salvataggio, il tasso di sopravvivenza del patogeno della lebbra è diminuito di quattro volte. Inoltre, la lebbra favorisce qualsiasi infezione in generale, e non solo se stessa: gli scienziati hanno dimostrato che le cellule immunitarie in cui è presente l'RNA microregolatore della lebbra (che compare 18 ore dopo la comparsa del patogeno) smettono di rispondere al patogeno della tubercolosi. La lebbra, invece di fuggire e nascondersi dal sistema immunitario, sembra ordinargli di deporre le armi.

Sebbene questo metodo di "elusione delle responsabilità" subordinando i comandi immunitari sembri piuttosto ingegnoso, i ricercatori ritengono che neutralizzare questo meccanismo non sarà difficile: è sufficiente combinare la neutralizzazione dei microRNA con un aumento della dose di vitamina D. Allo stesso tempo, non escludono che molte malattie associate a disturbi immunitari, incluso il cancro, si verifichino non tanto a causa della carenza di vitamina D, quanto piuttosto a causa dell'incapacità delle cellule immunitarie di rispondere ad essa. Forse, in questo caso, la cura per la lebbra potrebbe essere utile per combattere un'ampia gamma di disturbi immunologici.