Un esaltatore di sapidità nella salsa di soia potrebbe aiutare a trattare l'HIV

Nel corso dello sviluppo della scienza, gli specialisti hanno studiato le proprietà di varie piante, prodotti, ecc. alla ricerca di nuovi farmaci. Ad esempio, la penicillina è stata ottenuta da una muffa, e il chinino, usato per curare la malaria, è stato ricavato dalla china.

Ora gli esperti continuano a studiare le proprietà dei prodotti e delle piante e di recente un gruppo di scienziati ha annunciato le insolite proprietà della salsa di soia, un noto condimento giapponese per il sushi e molti altri piatti asiatici.

Come hanno dimostrato numerosi studi, uno dei componenti di questa salsa, ovvero l'esaltatore di sapidità EFdA, ha un forte effetto antivirale.

In una delle università di Mussoorie, dopo una serie di esperimenti, gli esperti hanno determinato che il composto EFdA, presente nell'esaltatore di sapidità della salsa di soia, può essere utilizzato come efficace agente antivirale, il che, secondo gli esperti, può essere utilizzato per trattare l'HIV. Tuttavia, la capacità dell'esaltatore di sapidità di sopprimere i virus era già nota diversi anni fa da uno dei primi produttori di questo condimento, l'azienda Yamasa. Gli specialisti dell'azienda hanno scoperto che le sue proprietà assomigliano a quelle di uno dei farmaci utilizzati nella terapia dell'HIV. L'esaltatore di sapidità EFdA potrebbe essere più efficace dei farmaci moderni per il trattamento dei pazienti con HIV (ad esempio, il tenofovir, una combinazione di due farmaci antivirali a cui i pazienti HIV positivi sviluppano resistenza).

A proposito, sia il tenofovir che l'EFdA sono inibitori nucleosidici che bloccano la riproduzione del virus. Secondo il loro principio d'azione, questi composti partecipano alla costruzione di nuovo DNA per la riproduzione del virus. Gli inibitori sostituiscono le molecole virali con le proprie durante la costruzione del DNA, il che porta al blocco dello sviluppo del virus nell'organismo. In altre parole, gli inibitori bloccano la copiatura della catena di DNA e, quando i composti penetrano nella struttura del DNA, inizia la distruzione del virus.

Gli esperti hanno stabilito che il composto EFdA della salsa di soia viene attivato più facilmente dalle cellule e viene scomposto da reni e fegato piuttosto lentamente, a differenza del tenofovir. È questa proprietà che distingue il composto EFdA dagli altri.

Gli scienziati hanno testato il composto EFdA su scimmie infette dal virus dell'immunodeficienza. Le condizioni degli animali all'inizio dell'esperimento erano critiche: erano apatici e letargici, e gli scienziati avevano pianificato di sopprimerli. Tuttavia, dopo aver ricevuto il composto EFdA, il loro benessere è migliorato nel giro di un mese: le scimmie sono diventate attive, giocose e sembravano piuttosto felici, e la concentrazione del virus nel sangue è scesa a livelli minimi (diventando praticamente impercettibile nell'organismo degli animali).

In questa fase, il composto EFdA è in fase di sperimentazione da parte di una delle più grandi aziende farmaceutiche come farmaco per il trattamento dell'HIV.

La salsa di soia viene prodotta in Giappone dal 1600. Circa un quarto di secolo fa, i produttori iniziarono a cercare modi per migliorare il sapore del condimento. Nel 2001, i ricercatori scoprirono che il composto EFdA, che esalta il sapore e l'aroma della salsa, aveva anche proprietà antivirali, ma a quel punto tutte le ricerche si conclusero.