Il bambino piange sempre: perché non lo lasciate in pace?

Gli psicologi hanno due versioni del loro atteggiamento nei confronti del pianto infantile. Quando un bambino piange, alcuni medici credono che si debba "lasciarlo piangere fino a farlo sfogare", altri che non si debba lasciare un bambino solo con il suo pianto per più di 10 minuti. Se un bambino piange spesso, bisogna assolutamente rispondere alla sua chiamata. Perché?

Perché non puoi lasciare un bambino piangere da solo?

Lasciare che i bambini "si sfoghino piangendo" quando sono soli è una cattiva idea che rafforza il loro senso di impotenza e ne influenza il resto della vita. Questo deriva da una scarsa comprensione della fisiologia infantile e di come si sviluppa il loro cervello.

I bambini crescono e si sviluppano peggio quando gli adulti non rispondono al loro pianto. I loro corpi sono in uno stato di cosiddetta disregolazione quando soffrono fisicamente e quando mamma e papà non sono con loro.

Piangere è il bisogno di un bambino di esprimere i propri bisogni prima di poter parlare. Proprio come gli adulti cercano un liquido quando hanno sete, anche i bambini cercano ciò di cui hanno bisogno in quel momento. Proprio come gli adulti si calmano quando soddisfano il loro bisogno di qualcosa, anche un bambino si calma quando ottiene ciò di cui ha bisogno.

Il senso di sicurezza di un bambino è legato a un'educazione attenta e reattiva. Quindi, quando i bambini si svegliano e piangono di notte, è fondamentale alzarsi e calmarli, dandogli quel senso di sicurezza.

Cambiamenti nel corpo del bambino durante il pianto

I neuroni del cervello di un bambino che piange muoiono. Quando un bambino è molto agitato, l'ormone cortisolo viene secreto in eccesso nel suo corpo. Questo è il killer dei neuroni. Il fatto è che un bambino nato a termine (40-42 settimane) ha sviluppato solo il 25% del cervello, nei primi mesi di vita il suo cervello si sviluppa molto rapidamente. Il cervello di un neonato cresce in media tre volte più velocemente entro la fine del primo anno di vita rispetto al periodo compreso tra 1 e 2 anni. E durante uno stress intenso, come il pianto di un neonato, il cortisolo viene secreto attivamente e distrugge le cellule cerebrali. Pertanto, non puoi lasciare il tuo bambino da solo mentre piange, non importa quanto tu sia stanco. Questo minaccia un ritardo nello sviluppo, sia fisico che emotivo.

Lo stress reattivo disordinato può essere correlato al sistema di risposta allo stress dell'intero organismo. L'ormone dello stress e della distruzione della psiche del neonato può influenzare altri sistemi corporei attraverso il nervo vago, che influenza il funzionamento di diversi apparati (ad esempio, la digestione).

Ad esempio, un pianto prolungato senza alcuna risposta da parte dei genitori nei primi anni di vita porta a un cattivo funzionamento del nervo vago. Di conseguenza, questo porta a disturbi come la sindrome dell'intestino irritabile. Ciò è confermato da studi condotti da scienziati dell'Università di Harvard. In conclusione, le basi per una buona salute e una psiche forte di un bambino si costruiscono nella prima infanzia.

Violazione dell'autoregolamentazione

Un bambino, soprattutto un neonato, dipende completamente dai genitori: è in questo modo che i suoi sistemi corporei possano autoregolarsi. Un'assistenza adeguata – soddisfare i bisogni del bambino prima che pianga a lungo e inconsolabilmente – calma il corpo e il cervello. In questo modo, il corpo non perde tempo a combattere lo stress, ma si impegna in un normale sviluppo. Quando un bambino è spaventato e la madre lo consola, si calma e si rafforza in lui la convinzione che, in caso di difficoltà e di qualsiasi necessità, verrà sempre aiutato. Questa convinzione è integrata nella capacità di provare conforto. I bambini non possono provarlo da soli. Se un bambino viene lasciato piangere da solo, perde la sensazione di sicurezza e conforto e potrebbe persino smettere di svilupparsi.

Violazione della fiducia

Come ha scritto il famoso psicologo Erik Erikson, il primo anno di vita è un periodo in cui si instaura un senso di fiducia nel mondo circostante e nel mondo individuale. Quando i bisogni di un bambino vengono soddisfatti senza angoscia, il bambino capisce che il mondo è un posto sicuro, che le relazioni con esso possono essere mantenute e che i suoi bisogni in questo mondo saranno sempre soddisfatti.

Quando i bisogni di un bambino vengono ignorati, sviluppa un senso di sfiducia nei rapporti con gli adulti e con il mondo in generale. E la sua autostima negli anni successivi sarà molto bassa. Il bambino potrebbe passare tutta la vita a cercare di colmare il vuoto interiore.

Il pianto di un bambino è un bisogno naturale, un'opportunità per esprimere ciò che lo turba. Se un bambino piange spesso, gli adulti dovrebbero pensare a come reagire correttamente al suo pianto. E se la reazione è quella di cura e attenzione, molto presto il bambino si sentirà più sicuro e felice.