Infezioni infantili senza eruzione cutanea

Pertosse. Inizia come un comune raffreddore. Si manifesta con una leggera tosse e naso che cola. Dopo una settimana, i sintomi possono attenuarsi, per poi ripresentarsi. Durante la seconda settimana, si manifesta il primo sospetto di pertosse. Il bambino ha lunghi attacchi di tosse, soprattutto di notte. Tossisce convulsamente 8-10 volte in un solo respiro, poi segue una breve inspirazione, accompagnata da un suono caratteristico che ricorda il grido di un gallo, dopodiché si verifica una nuova serie di attacchi di tosse. Il viso del bambino diventa rosso e la lingua si arriccia a forma di tubo. Al termine dell'attacco di tosse, il bambino soffoca e vomita. La diagnosi viene formulata sulla base dei sintomi della malattia e con l'ausilio di metodi di ricerca di laboratorio. Se il bambino tossisce forte nella prima settimana di malattia, non si tratta necessariamente di pertosse. La vera pertosse dura dalle tre alle cinque settimane e, nei casi più gravi, dai due ai tre mesi.

La pertosse può essere trasmessa ai bambini dagli adulti attraverso i giocattoli. Le complicazioni includono polmonite e danni al sistema nervoso. I pazienti si sentono meglio se la stanza è ben ventilata, ma il bambino non dovrebbe prendere troppo freddo. Il periodo di incubazione della pertosse è di 5-14 giorni. Il bambino non è più contagioso se la tosse diminuisce gradualmente nell'arco di due settimane.

Parotite epidemica. Questa malattia, causata da un virus, colpisce le ghiandole salivari parotidi, situate dietro il lobo dell'orecchio. Inizialmente, la ghiandola riempie la cavità, poi si gonfia l'intero lato del viso. Di norma, la lesione è bilaterale e il viso, o più precisamente il collo del bambino, ricorda l'aspetto di un maiale, da cui il nome. Il gonfiore si trova sotto le orecchie. Può essere doloroso, soprattutto durante la pressione, la deglutizione e la masticazione. Si può notare malessere. La temperatura aumenta. Non solo le ghiandole salivari parotidi si infiammano, ma anche le ghiandole sottomandibolari e sottolinguali. Nella forma lieve, il gonfiore scompare in tre o quattro giorni, ma più spesso dura dai sette ai dieci giorni. Nei ragazzi, può verificarsi un'infiammazione del testicolo (orchite) come complicazione. L'immunità dopo la parotite è instabile (è possibile una reinfezione). Si osserva riposo a letto fino alla scomparsa del gonfiore. Alcuni pazienti non possono mangiare cibi acidi o piccanti (limoni, sottaceti) perché irritano le ghiandole infiammate. Il periodo di incubazione è di 11-23 giorni.

Difterite. Una delle malattie infettive più pericolose, di cui si è già parlato sopra. In ogni caso, quando un bambino ha mal di gola, febbre o sintomi di laringotracheite, è necessario contattare immediatamente un medico.

Poliomielite. Una malattia estremamente pericolosa, la cui epidemia negli anni '50 del secolo scorso travolse tutta Europa. La malattia colpisce i bambini principalmente in estate e all'inizio dell'autunno. Inizia con malessere generale, febbre alta e mal di testa, a cui possono seguire vomito, stitichezza o, al contrario, diarrea, dolori a gambe, testa e schiena. La malattia dura da uno a sei giorni.

Poco dopo che la temperatura si è normalizzata, sullo sfondo di una salute apparentemente completa, al mattino si osservano paresi o paralisi, il più delle volte a carico degli arti inferiori, senza compromettere la sensibilità. Alla palpazione dei muscoli delle gambe, si avverte un dolore acuto. Se il processo patologico interessa i muscoli intercostali e il diaframma, si verifica insufficienza respiratoria. Con un trattamento adeguato e tempestivo, e soprattutto con la prevenzione, questo non accade.

La poliomielite è una malattia così grave e pericolosa che merita di essere trattata con la massima serietà e, soprattutto, la sua prevenzione: la vaccinazione. Si trasmette per via oro-fecale da pazienti con forme latenti della malattia o da portatori del virus (ad esempio attraverso "mani sporche", acqua contaminata, ecc.). Il periodo di incubazione varia da 2 a 35 giorni, ma più spesso è di 10-12 giorni.

Prima dell'avvento dei ventilatori polmonari artificiali, molti pazienti morivano per paralisi dei muscoli respiratori. Poiché non esiste un trattamento specifico per la poliomielite (un farmaco che uccide i virus), l'unica protezione contro di essa è la vaccinazione. Pertanto, quando il pediatra vi invita a vaccinarvi contro la poliomielite, non rifiutate in nessun caso e recatevi in clinica. L'unica controindicazione relativa è il malessere generale del bambino con sintomi da raffreddore, per non parlare di malattie più gravi.

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