Fumare marijuana riduce l'intelligenza

Purtroppo, nel mondo moderno, la tossicodipendenza tra gli adolescenti è un fenomeno diffuso. Statistiche mondiali deludenti indicano che sono le persone che non hanno ancora raggiunto l'età adulta i maggiori consumatori di marijuana.

Fumare marijuana altera temporaneamente umore, pensieri, sentimenti e percezioni. Nella maggior parte dei casi, chi ne fa uso percepisce questi cambiamenti come positivi.

L'uso sistematico di marijuana da parte di adolescenti sotto i 18 anni minaccia la memoria e il deterioramento cognitivo. Queste sono le conclusioni a cui è giunto un gruppo di ricerca internazionale.

"Il nostro obiettivo era scoprire quali cambiamenti avvengono nel cervello degli adolescenti che fanno uso di marijuana, nonché quali conseguenze ha il fumo regolare di cannabis", afferma la dott.ssa Madeline Mayer, ideatrice dello studio e dottoranda presso la Duke University.

Gli esperti hanno condotto studi a lungo termine e analizzato il livello di intelligenza di 1.000 residenti neozelandesi il cui consumo di cannabis è iniziato nell'adolescenza e si è protratto fino a oggi. Tutti i partecipanti allo studio, di età compresa tra 37 e 38 anni, hanno superato una serie di test psicologici sulla velocità di elaborazione delle informazioni, sulla percezione visiva e sulla memoria.

Confrontando i risultati dei test condotti sugli adolescenti con i loro indicatori attuali, gli esperti hanno scoperto che, in media, il livello di sviluppo intellettuale delle persone che hanno fumato marijuana per lungo tempo è diminuito in media di otto punti.

Purtroppo, secondo Madeline Mayer, questi processi sono irreversibili.

Un'analisi delle capacità cognitive e dell'attività intellettuale di persone che hanno iniziato a usare marijuana da adulte, con un organismo completamente formato, non ha mostrato tali risultati. La loro salute non è stata influenzata in modo così devastante.

I cosiddetti fumatori "precoci" sperimentano un costante declino della memoria, delle capacità linguistiche, di comprensione, di percezione e di pianificazione.

Esperimenti condotti sugli animali con cocaina, alcol e nicotina dimostrano che l'uso sistematico di droghe e alcol provoca processi irreversibili nel cervello.

"Questo è particolarmente vero durante la pubertà, quando gli adolescenti attraversano un periodo di maggiore vulnerabilità. Anche il ruolo del dosaggio in questi processi è sconosciuto", afferma Lawrence Steinberg, psicologo della Temple University.

Le ricerche condotte dagli scienziati evidenziano gli evidenti effetti nocivi della marijuana sull'organismo degli adolescenti. L'uso di droghe causa danni cerebrali più gravi durante la pubertà che in età adulta.

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