Gli scienziati hanno coltivato cellule pacemaker

Al McEwen Center for Regenerative Medicine, gli scienziati sono riusciti per la prima volta a coltivare in laboratorio cellule pacemaker che controllano il cuore. La responsabile del nuovo progetto è Stephanie Protze, che ha spiegato che i suoi colleghi sono riusciti a creare cellule la cui funzione principale è controllare il ritmo cardiaco. Queste cellule sono concentrate in una delle aree del muscolo cardiaco e se smettono di svolgere le loro funzioni, una persona ha bisogno di un pacemaker per vivere normalmente.

Il lavoro del team di Protze segue una serie di studi in cui gli scienziati hanno studiato attentamente quali molecole di segnalazione siano responsabili del processo di trasformazione delle cellule staminali in cellule pacemaker. Uno dei ricercatori ha osservato che, durante questo processo, si replicano in una capsula di Petri proprio come la natura crea le cellule.

Le cellule pacemaker coltivate in provetta sono già state testate su roditori da laboratorio e hanno mostrato un funzionamento normale.

Secondo gli scienziati, questo lavoro ha un grande potenziale; in futuro, grazie al lavoro di Protze e dei suoi colleghi, potrebbe essere possibile imparare a creare pacemaker biologici più efficaci rispetto a quelli meccanici. Purtroppo, ci vorranno almeno 5 anni prima che inizino le sperimentazioni cliniche sull'uomo, poiché il nuovo metodo deve essere ampiamente testato su un modello animale.

Oggi, in medicina vengono utilizzati pacemaker meccanici, che vengono costantemente migliorati per renderli più efficienti e comodi per il paziente. Ad esempio, sono già stati creati modelli che non solo stimolano il muscolo cardiaco con scariche elettriche, ma sono anche in grado di riconoscere le emozioni, influenzando il funzionamento del pacemaker: una sensazione di paura provoca una variazione della frequenza cardiaca, riportando le sensazioni di una persona il più possibile naturali.

Da tempo, gli scienziati cercano di creare un metodo che permetta di guarire un cuore malato. Secondo gli scienziati, studiare i processi molecolari che avvengono nel cuore permetterà prima o poi di ottenere risultati positivi, e gli scienziati dell'Università di Aberdeen sono già arrivati vicini al loro obiettivo. Gli esperti hanno scoperto che il muscolo cardiaco è praticamente incapace di rigenerarsi dopo un danno, ma esiste comunque un modo per aiutarlo. Durante lo sviluppo intrauterino, le cellule muscolari si riproducono nell'embrione, ma dopo la nascita del bambino questa capacità scompare. Studi hanno dimostrato che nel cuore adulto rimane un piccolo numero di cellule staminali che possono trasformarsi in cellule cardiache.

Gli specialisti hanno imparato a influenzare le cellule cardiache, i cosiddetti cardiomiociti, che favoriscono la crescita delle cellule staminali. Inoltre, gli esperti hanno scoperto che nell'embrione viene trasmesso un segnale da una cellula all'altra, che avvia il processo di formazione dei tessuti. Il processo è controllato da molecole segnale e, influenzandole, è possibile stimolare la crescita delle cellule necessarie.

Gli esperti hanno sottolineato che conoscendo il processo molecolare è possibile sviluppare metodi di trattamento efficaci e avviare artificialmente il processo di ripristino del cuore.

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