Gli scienziati hanno creato una memoria artificiale

A Melbourne, un gruppo di scienziati dell'Institute of Technology ha compiuto una vera svolta in campo medico, creando un'elettronica in grado di imitare il funzionamento del cervello, ovvero la capacità di immagazzinare ed elaborare informazioni e di ricreare la memoria a lungo termine. Il nuovo dispositivo rappresenta un collegamento alla memoria artificiale che può contribuire a comprendere meglio il funzionamento del cervello. Le dimensioni del dispositivo elettronico sono 10.000 volte inferiori a quelle di un capello e gli stessi sviluppatori hanno descritto la loro invenzione come una svolta significativa nel campo della tecnologia medica.

La memoria elettronica creata dagli scienziati può memorizzare un volume digitale più ampio in un unico collegamento. Se confrontiamo la memoria artificiale con un normale interruttore, il dispositivo elettronico ha anche una funzione di accensione/spegnimento.

L'autore del progetto di ricerca ha osservato che la versione di memoria artificiale da loro creata è simile a un regolatore di potenza. Infatti, il collegamento è in grado di elaborare le informazioni in tempo reale, ricreando completamente il funzionamento del cervello umano. Gli scienziati del centro di ricerca hanno osservato che il cervello da loro creato potrebbe essere utile nello sviluppo di metodi di trattamento per malattie gravi come il Parkinson o l'Alzheimer.

La ricerca per lo sviluppo di trattamenti per gravi disturbi cerebrali presenta due problemi principali. Innanzitutto, è piuttosto difficile per gli scienziati comprendere i processi che avvengono all'interno di un cervello vivente, e le conseguenze degli esperimenti su esseri viventi possono essere disastrose. Ma se le malattie vengono trasferite a un modello artificiale del cervello, condurre la ricerca sarà molto più facile e accessibile agli scienziati.

Inoltre, il gruppo di ricerca ha espresso la speranza che il loro sviluppo, oltre che in campo medico, abbia un impatto anche sullo sviluppo di sistemi tecnici automatizzati (robotica).

I moderni sistemi informatici, quando ricevono informazioni, le convertono prima in formato digitale e poi le elaborano, e nel cervello umano l'elaborazione delle informazioni avviene immediatamente. Secondo gli scienziati, la creazione di reti neurali artificiali, alla base dell'intelligenza artificiale, può eguagliare le capacità di un sistema informatico e del cervello.

Da segnalare anche un altro interessante lavoro di scienziati che sono riusciti ad aumentare l'efficacia dei vaccini antitumorali. Gli specialisti hanno utilizzato nanoparticelle di silicone in cui hanno inserito molecole che distruggono le cellule tumorali. Come hanno dimostrato studi su animali da laboratorio, questo principio permette di rallentare lo sviluppo del tumore dopo una sola iniezione.

Grazie alle nanoparticelle, il rilascio di molecole avviene per un lungo periodo di tempo, contribuendo allo sviluppo di una risposta immunitaria al cancro. È importante notare che le particelle di silicone stimolano la produzione di interferone di tipo 1, migliorando così anche la risposta immunitaria dell'organismo al tumore.

Attualmente esistono vaccini contro il cancro, ma non esisteva un sistema di somministrazione del farmaco perfetto. Ora, grazie alle nanoparticelle, sarà possibile utilizzare vaccini antitumorali per prevenire al massimo lo sviluppo del tumore. Inoltre, il nuovo sistema di somministrazione del farmaco è in grado di modificare il microambiente tumorale, consentendo un trattamento più efficace.

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