I farmaci per la stimolazione cerebrale inibiscono il pensiero creativo

Come mostrano le statistiche, la maggior parte degli studenti (quasi uno su cinque) fa uso di farmaci specifici che stimolano il cervello, soprattutto prima di esami importanti. Uno di questi farmaci, che si è diffuso tra i giovani, è il Modafinil. Secondo il produttore, questo farmaco aiuta a combattere la sonnolenza, ad aumentare la concentrazione, la capacità di apprendimento e a migliorare la memoria del 10%. Tuttavia, come tutti i farmaci, presenta una serie di effetti collaterali, in particolare irritabilità, mal di testa, perdita di coscienza, tremori, aumento della frequenza cardiaca, vomito e insonnia.

Gli specialisti inglesi dell'università pubblica di ricerca di Nottingham hanno condotto diversi studi in cui hanno esaminato gli effetti del Modafinil sulle funzioni cerebrali.

Il progetto di ricerca ha coinvolto 64 persone sane. Gli scienziati hanno diviso tutti i volontari in due gruppi con un numero uguale di partecipanti. Il primo gruppo ha assunto Modafinil, mentre il secondo è diventato un gruppo di controllo, a cui è stato somministrato un placebo.

Successivamente tutti i partecipanti sono stati sottoposti a un test neuropsicologico, con l'aiuto del quale gli specialisti hanno valutato l'accuratezza delle reazioni e la produttività.

Come si è scoperto, il Modafinil ha aumentato il tempo di reazione e ha diminuito il pensiero creativo negli studenti che hanno ottenuto buoni risultati negli studi, ma in quelli con difficoltà di pensiero non standard (studenti che hanno riscontrato alcuni problemi di apprendimento), il farmaco ha aiutato a trovare una risposta creativa al problema.

Come osservato dagli esperti, il Modafinil dovrebbe essere assunto solo da studenti con difficoltà di apprendimento. Il farmaco ha l'effetto opposto su una persona con buone capacità mentali iniziali, ovvero riduce la produttività. Come hanno suggerito gli scienziati, è piuttosto difficile per gli studenti con buone capacità aumentare le prestazioni cerebrali con l'aiuto di qualsiasi farmaco. Gli esperti raccomandano di sostituire tali pillole con uno stile di vita sano, una corretta alimentazione, la comunicazione e, in alternativa, la meditazione, che migliorerà le capacità cognitive.

In un altro progetto scientifico, in cui gli specialisti hanno studiato l'effetto di composti biologicamente attivi sul cervello, è stato scoperto che i flavonoidi (la più grande classe di polifenoli vegetali) contribuiscono a preservare la memoria e a prolungare la funzionalità del sistema nervoso negli anziani. Come è noto, un gran numero di flavonoidi è contenuto nelle fave di cacao e in tutti i prodotti in cui sono presenti.

Il progetto ha coinvolto circa 40 anziani (di età compresa tra 50 e 69 anni), divisi in due gruppi; gli specialisti hanno anche creato un gruppo di controllo. Nel primo gruppo, i partecipanti hanno ricevuto 900 mg di flavonoidi al giorno, nel secondo 10 mg.

Dopo tre mesi, gli scienziati hanno studiato le condizioni dei pazienti e hanno riscontrato alcuni miglioramenti tra i partecipanti del primo gruppo; non sono stati registrati cambiamenti tra i partecipanti del gruppo di controllo.

Gli scienziati ritengono che i flavonoidi migliorino la circolazione sanguigna in alcune aree del cervello e prevengano il processo di ossidazione dei neuroni.

Oltre al cacao, i flavonoidi si trovano anche nelle bucce degli agrumi, nelle cipolle, nel tè verde e nel vino rosso.

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