È stato riscontrato che la causa del dolore cronico è l'ipereccitabilità

Scienziati americani hanno dimostrato che la reazione emotiva di una persona può causare dolore cronico. I risultati del lavoro di un gruppo di ricercatori guidato dalla professoressa Vania Apkarian della Northwestern University sono stati pubblicati sulla rivista Nature Neuroscience.

Il dolore cronico è generalmente definito come un dolore che dura più a lungo del normale periodo di guarigione, dura più di sei mesi e non risponde ai farmaci efficaci per il dolore acuto causato da un infortunio. Apkarian e i suoi colleghi cercano di capire le cause del dolore cronico da circa 20 anni. Nei loro primi studi, hanno individuato alterazioni cerebrali caratteristiche dei pazienti che sviluppavano la condizione. Tuttavia, gli scienziati non sapevano se queste alterazioni fossero la causa del dolore o se determinate aree del cervello venissero trasformate dal dolore cronico.

Per il loro studio, gli scienziati hanno selezionato 39 persone che soffrivano di dolore lombare moderato dopo un infortunio, oltre a un gruppo di controllo di persone sane. Tutti i volontari sono stati sottoposti a scansioni cerebrali quattro volte nel corso di un anno, il cui stato è stato confrontato dai ricercatori con la dinamica delle sensazioni dolorose. Dopo un anno, 20 pazienti erano completamente sani, mentre 19 di loro continuavano a soffrire di dolore cronico.

Apkarian osserva che inizialmente l'intensità del dolore era la stessa per tutti i pazienti. Gradualmente, 19 volontari hanno sviluppato dolore lombare cronico.

Nei volontari con dolore cronico, gli scienziati hanno scoperto connessioni insolitamente strette tra la corteccia prefrontale, responsabile delle emozioni, e il nucleo accumbens, che fa parte del cosiddetto centro del piacere. Secondo i risultati delle scansioni, queste due aree cerebrali collaboravano in questi pazienti. In base alla stretta interazione tra la corteccia prefrontale e il nucleo accumbens, gli scienziati possono prevedere con un'accuratezza dell'85% se il dolore acuto di un paziente diventerà cronico o meno.

In un'intervista al Telegraph, Apkarian ha affermato che questa ricerca contribuirà anche a stabilire un legame tra lo sviluppo del dolore cronico e la tendenza di una persona a sviluppare cattive abitudini, di cui è responsabile il centro del piacere. "Riteniamo che il meccanismo di sviluppo del dolore cronico sia simile a quello di sviluppo delle cattive abitudini", ha osservato il professore.

Il professore ritiene che affinché si sviluppi un dolore cronico non siano sufficienti le sensazioni dolorose conseguenti a una lesione; sono necessari anche un certo stato emotivo e una tendenza a una maggiore eccitabilità.