La cecità temporanea può aiutare a ripristinare l'udito

In un recente esperimento, alcuni scienziati degli Stati Uniti hanno scoperto che i topi che hanno trascorso una settimana in completa oscurità hanno sperimentato cambiamenti significativi nelle funzioni cerebrali e il loro udito è migliorato significativamente; questo effetto è stato osservato per diverse settimane dopo che i topi sono stati riportati al loro ambiente abituale, ovvero alla luce del giorno.

Gli scienziati hanno anche osservato che il tempo trascorso al buio non ha influenzato la qualità della vista dei roditori. I ricercatori ritengono che questa scoperta possa essere utile ai pazienti affetti da specifici problemi di udito. L'impulso per un esperimento così interessante è venuto da famosi musicisti ciechi dotati di orecchio assoluto. Inoltre, non è un segreto che nell'oscurità più completa l'udito di una persona diventi più acuto, ma questo effetto scompare quando la persona riacquista la "vedenza". Come si può osservare dall'esperimento sui roditori, una settimana di "cecità" ha portato a un aumento dell'udito per diverse settimane, per poi tornare allo stato precedente. Ora gli scienziati stanno cercando modi per preservare i cambiamenti cerebrali che attivano i recettori uditivi per un periodo più lungo.

In un nuovo progetto di ricerca, gli scienziati hanno diviso i topi in due gruppi. Il primo gruppo è stato posto in una scatola senza luce e lasciato in tali condizioni per una settimana, mentre il secondo gruppo di topi ha continuato a vivere in condizioni normali. Successivamente, gli specialisti hanno confrontato l'udito dei roditori di entrambi i gruppi e, come si è scoperto, i topi del primo gruppo hanno iniziato a percepire molto meglio i suoni deboli, mentre i roditori del secondo gruppo non hanno reagito a tali suoni. Allo stesso tempo, gli scienziati hanno notato l'inizio di cambiamenti nella struttura della corteccia cerebrale dei topi: le connessioni neurali sono migliorate significativamente e si sono formati nuovi neuroni. Allo stato attuale, gli autori del progetto di ricerca non possono affermare con certezza se un risultato simile sia possibile negli esseri umani. Tuttavia, è impossibile mettere una persona in una stanza completamente buia per una settimana, ma gli scienziati ritengono che, grazie ai cambiamenti nella corteccia uditiva del cervello, sia possibile aiutare le persone che necessitano di impianti uditivi o che stanno iniziando a sperimentare una perdita dell'udito legata all'età. Gli scienziati ritengono che indurre artificialmente la cecità per un certo periodo di tempo aiuti a ripristinare l'udito.

Gli scienziati hanno osservato che, affinché le connessioni neurali responsabili dell'elaborazione del suono migliorino, è necessario provocare una "cecità artificiale temporanea". Come ritengono i ricercatori, questa scoperta è di fondamentale importanza per la medicina. Questo progetto di ricerca evidenzia l'interazione dei sistemi sensoriali del corpo, in questo caso, come la "cecità" possa migliorare la qualità dell'udito. Questo esperimento permetterà una migliore comprensione dei meccanismi coinvolti nella percezione del mondo circostante e la scoperta può essere utile anche in farmacologia per la produzione di farmaci che attivano i processi cerebrali necessari per aiutare i pazienti con perdita dell'udito causata da cambiamenti legati all'età o all'attività professionale.

Attualmente gli scienziati stanno verificando se un risultato simile sia possibile anche negli esseri umani e se, se necessario, la cecità artificiale possa aiutare a ripristinare l'udito.

Il team di ricerca ha pubblicato i risultati dello studio su una delle riviste scientifiche degli Stati Uniti, Neuron.