L'eccesso di prostaglandina D2 nel cuoio capelluto causa la calvizie

Un eccesso di prostaglandina D2 nel cuoio capelluto inibisce la crescita dei follicoli piliferi e, di conseguenza, dei capelli stessi.

Quasi l'80% degli uomini soffre di alopecia androgenetica, o calvizie. Colpisce ognuno in modo diverso: per alcuni in gioventù, per altri in età avanzata, e si manifesta in modi diversi: alcuni diventano completamente calvi, mentre altri se la cavano con piccole chiazze calve. Alcuni uomini sono disposti a tutto per avere nuovi capelli, ma nonostante la considerevole richiesta del pubblico, gli scienziati non conoscono ancora tutte le cause della calvizie, per non parlare di offrire una terapia efficace. È stato possibile scoprire che la caduta dei capelli è causata da una mutazione nel gene del recettore del testosterone, ma tale mutazione si riscontra solo in una piccola percentuale di uomini affetti da calvizie. I farmaci esistenti sono stati scelti casualmente: la finasteride (Propecia) è stata originariamente sviluppata come agente antitumorale e il minoxidil (Regain) come rimedio per l'ipertensione.

Gli scienziati della Facoltà di Medicina dell'Università della Pennsylvania (USA) sono riusciti a individuare un'altra causa, forse la principale, della calvizie. Si è scoperto che il cuoio capelluto degli uomini affetti da calvizie presenta un'aumentata sintesi di prostaglandina D2 e dell'enzima responsabile di questo processo. Le prostaglandine sono molecole lipidiche che, come i normali ormoni, hanno un potente effetto sulla fisiologia. Gli esperimenti hanno dimostrato come la prostaglandina D2 influenzi la condizione del pelo nei topi: in presenza di un'elevata quantità di prostaglandina, i follicoli piliferi rimanevano piccoli e potevano produrre solo un piccolo pelo. I derivati di questo lipide generalmente inibivano la crescita dei peli.

I ricercatori sono anche riusciti a identificare una proteina che "percepisce" la prostaglandina D2 e ne trasmette le istruzioni all'interno della cellula. Si è scoperto che si tratta del GPR44 (recettore 44 associato alle proteine G). Si ritiene che svolga il ruolo più attivo in diverse allergie e alcune aziende stanno già testando farmaci che sopprimono l'attività del GPR44. Forse questi stessi farmaci funzioneranno anche contro la calvizie.

I ricercatori specificano che altre prostaglandine agiscono specificamente per la crescita dei capelli: ad esempio, la F2 alfa stimola la crescita delle ciglia e la E2 stimola la crescita dei peli nei topi. Molto probabilmente, la densità dei peli dipende dall'equilibrio delle diverse prostaglandine. Quindi, gli scienziati non possono ancora dire se la soppressione della sintesi della prostaglandina "cattiva" D2 avrà successo; forse dovranno essere coinvolte altre molecole fisiologicamente attive per ripristinare la crescita dei capelli...

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