La somministrazione di antibiotici ai bambini non è consigliabile

Scienziati di università canadesi, belghe e israeliane hanno descritto gli effetti a lungo termine più comuni che possono verificarsi nelle persone che hanno assunto antibiotici durante l'infanzia. Informazioni sull'argomento sono state pubblicate dai dipendenti della McMaster University canadese sulla rivista Nature Communication.

L'assunzione di antibiotici durante l'infanzia può, nel tempo, influire negativamente sullo stato della microflora intestinale e sulla qualità dei processi neurochimici in alcune aree del cervello responsabili della funzionalità delle difese immunitarie. La terapia antibiotica a lungo termine, così come l'assunzione di farmaci con un ampio spettro di attività antibatterica, può causare un deterioramento dell'adattamento sociale e una debolezza del sistema nervoso in molte persone, che si manifesta con un aumento dell'ansia e dell'irritabilità.

Informazioni simili sono state ottenute dagli scienziati sulla base di studi condotti sui roditori.

Gli scienziati hanno somministrato antibiotici, in particolare la penicillina, a diverse categorie di roditori. Si trattava di femmine di topo gravide, topi neonati e roditori di età compresa tra 3 e 6 settimane. Al termine dell'esperimento, gli specialisti hanno monitorato la dinamica dei successivi cambiamenti che si sono verificati negli animali da esperimento per diversi anni. È stata inoltre condotta un'analisi comparativa di tali cambiamenti, tenendo conto degli indicatori dei topi non esposti alla terapia antibiotica.

Gli autori dello studio hanno espresso fiducia nel fatto che le informazioni ottenute fossero affidabili e potessero essere applicate al corpo umano.

Naturalmente, l'uso di antibiotici in età pediatrica è una questione molto controversa. Alcuni medici prescrivono antibiotici "per ogni evenienza" – e questo è ovviamente sbagliato. Tuttavia, ci sono molti casi in cui gli antibiotici possono salvare la vita di un bambino – in tali situazioni, l'assunzione di tali farmaci è più che giustificata. Sebbene il rischio di sviluppare effetti collaterali da farmaci antibatterici sia sempre elevato: si tratta di disbatteriosi, disturbi digestivi, processi allergici. Inoltre, non dobbiamo dimenticare il pericolo di "dipendenza" dei microrganismi patogeni dagli effetti degli antibiotici: se il trattamento viene eseguito in modo errato, c'è un'alta probabilità che la prossima volta che l'organismo si ammalerà, si "rifiuterà" di resistere all'infezione da solo, e richiederà invece antibiotici più potenti.

Gli specialisti sono particolarmente preoccupati per la prescrizione di antibiotici ai bambini da 0 a 3 anni. L'immunità di questi bambini sta appena iniziando a formarsi e il loro organismo sta appena imparando a gestire autonomamente un attacco infettivo.

In futuro, si prevede di proseguire tali studi. In particolare, gli scienziati sono interessati a condurre esperimenti che forniscano informazioni sugli effetti dell'uso combinato di antibiotici e probiotici, ad esempio i lattobacilli. Forse una tale combinazione sarà in grado di attenuare gli effetti negativi della terapia antibiotica.

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