Disturbi alimentari nei bambini di età compresa tra i 2 e gli 8 anni

I disturbi alimentari spaziano dalle fluttuazioni dell'appetito legate all'età a problemi gravi, persino malattie potenzialmente letali come l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa e le abbuffate compulsive. I genitori di bambini dai 2 agli 8 anni sono spesso preoccupati che il loro bambino non mangi abbastanza o mangi troppo, che mangi cibi sbagliati, che rifiuti determinati alimenti o che si comporti in modo inappropriato durante i pasti (dare il cibo agli animali domestici, lanciare o far cadere intenzionalmente il cibo).

L'esame include la rilevazione della frequenza di tali problemi, la loro durata e gravità. Vengono misurati il peso e l'altezza del bambino. È particolarmente necessario esaminare attentamente i bambini per gravi disturbi alimentari se esprimono costantemente insoddisfazione per il loro aspetto o peso, se il loro peso diminuisce o inizia ad aumentare significativamente più rapidamente di prima. Allo stesso tempo, la maggior parte dei problemi alimentari non dura abbastanza a lungo da influenzare la crescita e lo sviluppo del bambino. Se il bambino ha un aspetto sano e cresce entro limiti accettabili, i genitori dovrebbero essere rassicurati e consigliati di ridurre al minimo i conflitti e la coercizione riguardo al cibo. Una preoccupazione genitoriale eccessiva e prolungata può contribuire allo sviluppo successivo di disturbi alimentari. I tentativi di forzare il bambino a mangiare raramente aumentano l'assunzione di cibo; il bambino potrebbe trattenere il cibo in bocca o vomitare. I genitori dovrebbero offrire il cibo al bambino seduto a tavola, senza distrazioni come la televisione o gli animali domestici, e non dovrebbero esprimere alcuna emozione mettendogli il cibo davanti. Il cibo dovrebbe essere rimosso dopo 20-30 minuti senza commenti su cosa è stato mangiato e cosa no. Il bambino dovrebbe partecipare alla raccolta del cibo caduto a terra, anche intenzionalmente. Questi metodi, insieme alla limitazione degli spuntini tra i pasti a uno al mattino e uno al pomeriggio, di solito ripristinano il rapporto tra appetito, assunzione di cibo e fabbisogno nutrizionale del bambino.

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