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La principale causa di morte tra gli uomini russi è la vodka
Ultima recensione: 01.07.2025
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Secondo un gruppo internazionale di scienziati, la principale causa di morte tra gli uomini russi è la vodka. Per la prima volta nella storia di questo tipo di ricerca, gli scienziati hanno monitorato la vita dei russi; in precedenza, gli esperti analizzavano solo dati statistici, sulla base dei quali traevano le opportune conclusioni. Secondo le statistiche, nel 2012, il 25% degli uomini è morto prima dei 55 anni e gli scienziati ritengono che la causa sia la dipendenza dall'alcol.
Il gruppo di ricerca, guidato dal membro dell'Accademia Russa delle Scienze Mediche David Zaridze, ha monitorato il tasso di mortalità della popolazione maschile in tre città siberiane: Bijsk, Tomsk e Barnaul. Il progetto ha coinvolto 200.000 persone di età compresa tra 35 e 74 anni. Nel 1991 è stato condotto un sondaggio tra i volontari, durante il quale i partecipanti al progetto hanno parlato del loro stile di vita, delle cattive abitudini, in particolare del loro atteggiamento verso alcol e fumo. Entro il 2010, ottomila uomini partecipanti allo studio non erano più in vita. Inoltre, il gruppo scientifico ha studiato le cause di morte di circa 50.000 persone residenti in queste città e decedute poco prima dell'inizio del progetto di ricerca.
Come si è scoperto, gli uomini che preferiscono sigarette e alcol hanno una maggiore probabilità di morire prima dei 60 anni. Sul totale dei decessi, il 30% erano fumatori assidui, una percentuale 2,5 volte superiore a quella di coloro che fumano regolarmente e bevono occasionalmente. Il fumo è riconosciuto come un fattore aggravante, poiché la nicotina aumenta i danni dell'alcol al cuore e al fegato.
Sulla base di tutti i dati ottenuti durante lo studio, gli scienziati hanno formulato una previsione di mortalità dovuta al consumo eccessivo di alcol, nonché a quella causata da malattie. Come si è scoperto, le probabilità di morire di alcol aumentano con l'età. Tra gli uomini che bevevano occasionalmente tra i 35 e i 54 anni, il tasso di mortalità era del 16% e tra coloro che bevevano più di 3 bottiglie di alcolici forti a settimana del 35%. Nel gruppo più anziano, composto da uomini di età compresa tra i 55 e i 74 anni, tra gli uomini che bevevano occasionalmente il tasso era del 50% e tra gli "amanti" del bere del 64%.
Secondo gli stessi autori del progetto di ricerca, dal 2006 il tasso di mortalità tra la popolazione maschile ha iniziato a diminuire sensibilmente, ovvero dopo l'entrata in vigore delle riforme "sull'alcol".
Il fatto che la vodka influenzi l'aspettativa di vita è esemplare, poiché la maggior parte della popolazione che beve preferisce questa bevanda alcolica forte. Come si evince dai dati dell'istituto di ricerca scientifica, sul totale dei pazienti ricoverati negli ospedali per tossicodipendenti, il 76% è costituito da "amanti della vodka".
Solo il 3-4% della popolazione è alcolizzato, mentre il 40% è costituito da ubriaconi che bevono poco ma regolarmente.
Come sottolineano gli scienziati, la dipendenza dalla vodka non ha un effetto permanente e irreversibile, anzi, assicurano gli stessi ricercatori: quando si smette di bere alcol, la probabilità di una morte prematura inizia a diminuire.