La risposta del cervello al fumo dipende dai geni

Vi siete mai sorpresi della capacità di alcune persone di smettere di fumare con serenità? E questo quando milioni di fumatori sono impotenti nel superare questa dipendenza mortale.

I fumatori avranno un'altra scusa a loro disposizione per giustificare la loro impotenza contro la dipendenza dal tabacco.

A quanto pare, non è solo una questione di forte desiderio o riluttanza a smettere di fumare, ma dei geni responsabili della formazione della dipendenza da nicotina.

Gli scienziati del Montreal Neurological Institute hanno scoperto che le persone che metabolizzano la nicotina rapidamente, un fattore geneticamente determinato, hanno una risposta cerebrale più pronunciata rispetto a coloro che la metabolizzano più lentamente.

Grazie ai risultati di questo studio, gli scienziati potranno sviluppare programmi per aiutare le persone a superare la dipendenza dalla nicotina.

L'associazione con il fumo, come il fumare una sigaretta o la vista di una sigaretta mentre viene fumata, provoca ricadute e il vizio si ripresenta.

Gli enzimi epatici sono responsabili del metabolismo della nicotina. Le alterazioni del gene codificato da questo enzima determinano la velocità del metabolismo e, di conseguenza, il livello di nicotina nel sangue che raggiunge il cervello.

Le scansioni mostrano le aree di attività cerebrale in risposta agli stimoli nelle persone che metabolizzano rapidamente la nicotina (riga superiore) e che metabolizzano lentamente la nicotina (riga inferiore)

Nell'ambito della loro ricerca, i ricercatori hanno analizzato i livelli del metabolismo della nicotina e i genotipi degli enzimi epatici.

I volontari che hanno preso parte all'esperimento fumavano dalle 5 alle 25 sigarette al giorno. Sono stati osservati per oltre due anni. Utilizzando la risonanza magnetica, gli specialisti hanno misurato il tasso di metabolismo della nicotina nelle persone con i livelli più alti e più bassi.

Si è scoperto che le persone con un metabolismo veloce avevano una risposta cerebrale significativamente più intensa (in particolare nelle aree associate alla motivazione, alla ricompensa e alla memoria) agli stimoli visivi associati al fumo.

"Questa risposta supporta la nostra ipotesi che il cervello delle persone che metabolizzano la nicotina rapidamente sia più reattivo a tali stimoli. Ciò è dovuto al consumo quotidiano di sigarette e alle fluttuazioni dei livelli di nicotina nel sangue. In altre parole, queste persone associano il fumo di sigaretta ai picchi di nicotina", afferma il coautore dello studio Alan Dagher. "Al contrario, le persone che metabolizzano la nicotina lentamente, che hanno livelli di nicotina nel sangue relativamente costanti durante il giorno, hanno meno probabilità di sviluppare risposte condizionate a tali stimoli. Per loro, il fumo non è associato ai picchi di nicotina, quindi fumano per altri motivi. Possibili ragioni per cui queste persone fumano includono il sollievo da una sigaretta in una situazione stressante o il mantenimento della stimolazione cognitiva".

Proseguire la ricerca in questa direzione aiuterà a creare diversi metodi per curare le persone dipendenti dalla nicotina.