Il consumo di bevande zuccherate può provocare aritmie.

Le persone che bevono due o più litri di qualsiasi prodotto contenente zucchero o dolcificanti artificiali ogni settimana sono ad alto rischio di fibrillazione atriale. Lo hanno riportato i ricercatori della Facoltà di Medicina dell'Università di Shanghai. Le informazioni sono disponibili sul sito web dell'American Heart Association.

Fibrillazione atriale - La fibrillazione atriale è un'alterazione del ritmo cardiaco, accompagnata da contrazioni asincrone dei ventricoli e degli atri. Questo disturbo rappresenta un notevole pericolo per l'uomo, poiché provoca irregolarità dell'attività cardiaca e aumenta di oltre cinque volte il rischio di disturbi circolatori cerebrali acuti. La patologia è piuttosto diffusa: come suggerisce l'American Heart Association, tra 5-6 anni la fibrillazione atriale sarà diagnosticata in almeno dodici milioni di persone in tutto il mondo.

È stato precedentemente riportato che esiste una correlazione tra lo sviluppo di patologie cardiache o metaboliche e il consumo di bevande contenenti dolcificanti in una forma o nell'altra. In particolare, lo sviluppo del diabete di tipo 2 e dell'obesità. Allo stesso tempo, il coinvolgimento di tali bevande nella fibrillazione atriale non è stato dimostrato.

Recentemente, ricercatori cinesi hanno analizzato la probabilità di tale relazione studiando l'effetto di bevande zuccherate o dolcificanti artificiali, nonché di succhi di frutta naturali. L'esperimento ha coinvolto oltre duecentomila volontari che non avevano mai sofferto di fibrillazione atriale in precedenza.

Rispetto ai partecipanti che non consumavano bevande zuccherate o dolcificanti, la probabilità di fibrillazione atriale era del 20% maggiore nei soggetti che bevevano più di due litri di bevande zuccherate a settimana. Il rischio era del 10% maggiore nei partecipanti che bevevano più di un litro e meno di due litri a settimana.

L'esperimento ha inoltre dimostrato che le persone che bevevano fino a 1 litro di succo naturale di frutta o verdura, senza additivi artificiali e dolcificanti, alla settimana avevano un rischio inferiore dell'8% di sviluppare fibrillazione atriale.

È importante notare che tra i soggetti che bevevano bevande zuccherate più spesso, un'ampia percentuale era composta da donne, persone con un indice di massa corporea più elevato e una predisposizione al diabete mellito di tipo 2. I partecipanti fumatori che bevevano più di due litri di bevande zuccherate a settimana presentavano un rischio di fibrillazione atriale aumentato di oltre il 30%.

Le informazioni sulla relazione tra l'insorgenza della fibrillazione atriale e il consumo di bevande zuccherate (nonché di succhi naturali), così come affermate e dimostrate dagli scienziati, possono essere utilizzate per migliorare gli interventi preventivi cardiaci.

Per saperne di più sullo studio, consulta la pagina della rivista dedicata a Circulation: Arrhythmia and Electrophysiology