Nanoparticelle immunomodulatrici: una nuova tattica per la prevenzione e il controllo delle riacutizzazioni dell'artrite reumatoide

L'artrite reumatoide (AR) è una malattia autoimmune cronica in cui il sistema immunitario attacca il tessuto articolare, causando infiammazione, dolore e distruzione di cartilagine e osso. I moderni farmaci antireumatici modificatori della malattia (DMARD) rallentano la progressione della malattia, ma non sono in grado di prevenirne lo sviluppo nelle persone predisposte (pre-AR) e non sono sempre efficaci nel bloccare le riacutizzazioni dolorose.

Metodi di ricerca

Gli scienziati di un team guidato da Nizarg Shah e Nunzio Bottini hanno sviluppato nanoparticelle polimeriche caricate con la forma attiva della vitamina D₃ (calcitriolo) a cui è attaccato un frammento di aggrecano, una proteina erroneamente bersaglio della risposta immunitaria nell'artrite reumatoide. Le nuove particelle (Agg-CLNP) sono state ottimizzate per dimensioni e stabilità, testate per l'assenza di contaminanti e la resistenza al congelamento fino a un mese. I loro effetti sono stati valutati:

• In vitro su cellule dendritiche provenienti dal sangue di pazienti affetti da AR e donatori sani;
• in un modello murino di AR con somministrazione profilattica e terapeutica da sola e in combinazione con il farmaco abatacept.

Risultati chiave

1. Regolazione dell'attività delle cellule dendritiche. Nei campioni di sangue, le Agg-CLNP hanno ridotto significativamente l'attivazione delle cellule dendritiche nei pazienti con AR, il che promette di ridurre l'avvio delle catene infiammatorie.
2. Prevenzione delle riacutizzazioni: quando Agg-CLNP è stato somministrato ai topi prima dell'insorgenza dei sintomi, lo sviluppo di infiammazione articolare ed edema è stato ritardato.
3. Terapia combinata: l'uso combinato di Agg-CLNP e abatacept non solo ha ritardato l'insorgenza della malattia, ma ha anche ridotto in modo più efficace la gravità del danno articolare (infiammazione, gonfiore, distruzione ossea) rispetto all'uso di ciascun agente singolarmente.
4. Controllo delle riacutizzazioni: in un modello post-riacutizzazione (dopo la somministrazione di corticosteroidi), Agg-CLNP ha ridotto la gravità delle riacutizzazioni successive, dimostrando il potenziale per stabilizzare la remissione.

Interpretazione e conclusioni cliniche

Le nanoparticelle immunomodulatorie Agg-CLNP aprono una nuova strada nel trattamento dell'AR e delle sue fasi presintomatiche:

• Prevenzione dello sviluppo dell'AR in soggetti predisposti. Riducendo l'attività delle cellule dendritiche, è possibile interrompere precocemente la cascata autoimmune.
• Potenziamento dell'effetto della terapia di base. L'associazione con abatacept ha mostrato un effetto sinergico nella protezione articolare e nel sollievo dai sintomi.
• Prevenzione delle ricadute. L'Agg-CLNP può essere un mezzo per prolungare la remissione dopo che i sintomi acuti sono stati alleviati dai corticosteroidi.

Ulteriori studi clinici sull'uomo valuteranno la sicurezza, il dosaggio ottimale e i risultati a lungo termine di questa strategia nanotecnologica.

Commenti degli autori

• Nisarg Shah: "Le nostre nanoparticelle mostrano risultati promettenti sia nella prevenzione che nella remissione della malattia, colmando il divario tra i farmaci modificatori della malattia e le esigenze dei pazienti pre-artrite reumatoide".
• Nunzio Bottini: “L’approccio combinato – Agg-CLNP più DMARD – ha mostrato un effetto sinergico: non solo rallentiamo la malattia, ma riduciamo anche la distruzione articolare.”
• Il team di ricerca: "Il prossimo passo è valutare l'efficacia e la sicurezza negli studi clinici per trasferire la tecnologia dal laboratorio alla pratica reumatologica".