Olio d'oliva - 7 grammi al giorno possono prevenire la demenza!

In un recente studio pubblicato su JAMA Network Open, i ricercatori hanno utilizzato un ampio studio prospettico di coorte per esaminare le associazioni a lungo termine tra il consumo di olio d'oliva e il rischio di morte correlata alla demenza. La loro coorte di 92.383 adulti americani ha scoperto che il consumo di sette o più grammi di olio d'oliva al giorno era associato a una riduzione del 28% dei decessi correlati alla demenza, rispetto ai partecipanti che non consumavano olio d'oliva. Questo studio evidenzia l'importanza della dieta nel declino cognitivo e nella mortalità correlati all'età. Suggerisce che il consumo di olio d'oliva potrebbe essere una strategia efficace per ridurre il rischio di morte correlata alla demenza.

Il cibo può influenzare il declino cognitivo legato all'età

Demenza è un termine generico che comprende una serie di condizioni che compromettono la capacità di una persona di ricordare dettagli ed eventi, elaborare dati o prendere decisioni razionali. Colpisce oltre 55 milioni di persone ed è responsabile di oltre il 33% di tutti i decessi di adulti in tutto il mondo. Nonostante i recenti progressi in campo medico abbiano portato a un calo complessivo dei decessi per malattie cardiovascolari (ictus e malattie cardiache), la prevalenza di demenza e dei decessi correlati alla demenza sta aumentando in modo allarmante, con oltre 10 milioni di nuovi casi segnalati ogni anno.

Ricerche approfondite, in particolare durante e immediatamente dopo la pandemia di coronavirus 2019 (COVID-19), hanno rivelato legami complessi ma convincenti tra buone abitudini di salute (in particolare sonno, attività fisica e dieta) e esiti di malattie croniche, con interventi dietetici sempre più esplorati per i loro effetti benefici sugli esiti cardiovascolari e cognitivi correlati all'età. Il modello alimentare mediterraneo e i suoi derivati (ad esempio, Dietary Approaches to Stop Hypertension – DASH), ispirati alle abitudini alimentari tradizionali delle persone nel sud della Spagna, nell'Italia meridionale e a Creta, stanno guadagnando popolarità a livello globale grazie ai loro osservati benefici antinfiammatori e neuroprotettivi.

L'olio d'oliva è un elemento fondamentale della dieta mediterranea e la principale fonte di oli e grassi in questa dieta. Quest'olio è noto per il suo ricco contenuto di acidi grassi monoinsaturi, vitamina E e polifenoli, composti ricchi di antiossidanti che hanno dimostrato di ritardare l'insorgenza della demenza e ridurre il rischio di malattia di Alzheimer. Precedenti studi sul consumo di olio d'oliva hanno dimostrato che il consumo regolare di olio d'oliva, combinato con una dieta sana ricca di frutta e verdura fresca e povera di grassi trasformati e carne, può migliorare efficacemente i risultati cognitivi rispetto al consumo occasionale o irregolare. Sfortunatamente, la maggior parte degli studi che esaminano i potenziali benefici dell'olio d'oliva è stata condotta nei paesi del Mediterraneo, con una mancanza di dati provenienti da altri paesi.

In questo studio, i ricercatori hanno esaminato gli effetti a lungo termine del consumo di olio d'oliva in un'ampia coorte statunitense per indagare possibili miglioramenti negli esiti di mortalità correlata alla demenza in questa popolazione. Hanno anche esaminato come questi esiti variassero con la qualità della dieta (aderenza a una dieta sana) in combinazione con il consumo regolare di olio d'oliva. Il loro studio prospettico ha incluso partecipanti (N = 92.383) provenienti da due studi a lungo termine esistenti: il Nurses' Health Study I (NHS; coorte di partecipanti donne) e l'Health Professionals Follow-up Study (HPFS; coorte di partecipanti uomini).

I dati per lo studio sono stati raccolti in un periodo di 33 anni, dal 1990 al 2023, e includevano valutazioni biennali delle abitudini di vita e delle anamnesi mediche dei partecipanti. I partecipanti NHS e HPFS con una storia clinica di malattie cardiovascolari (CVD), cancro, un apporto energetico giornaliero non realistico o dati incompleti sull'assunzione di olio d'oliva sono stati esclusi dalle analisi successive. Il questionario (Food Frequency Questionnaire [FFQ]) è stato validato da esperti in una coorte di test più piccola e includeva oltre 130 domande. Per valutare la qualità della dieta è stata utilizzata una versione modificata dell'indice della Dieta Mediterranea Alternativa (AMED).

Ai partecipanti è stato chiesto con quale frequenza avessero consumato determinati alimenti, inclusi tipi di grassi e oli, usati per cucinare o aggiunti ai pasti negli ultimi 12 mesi. Il consumo totale di olio d'oliva è stato determinato sommando le risposte a tre domande relative al consumo di olio d'oliva (ovvero olio d'oliva usato per condire l'insalata, aggiunto a cibi o pane, e olio d'oliva usato per cuocere al forno e friggere in casa).

Poiché l'allele ε4 dell'apolipoproteina E (APOE ε4) è quasi sempre associato a un aumentato rischio di demenza, in particolare per i portatori omozigoti, sono stati raccolti campioni di sangue (o raschiamento della mucosa) da un sottoinsieme di partecipanti (N = 27.296) per la genotipizzazione dell'APOE. I decessi e le covariate (fumo, peso corporeo, livello di attività fisica, stato di menopausa, uso di farmaci e integratori alimentari) sono stati ottenuti rispettivamente dal National Death Index e da questionari biennali. Per la validazione statistica, sono stati utilizzati modelli di rischi proporzionali di Cox stratificati per età per calcolare l'associazione tra consumo di olio d'oliva e mortalità correlata alla demenza.

Risultati e conclusioni della ricerca

Dei 92.383 partecipanti (65,6% donne) inclusi nello studio, sono stati segnalati 4.751 decessi correlati alla demenza in un periodo di follow-up di 33 anni. L'assunzione media di olio d'oliva nelle coorti era di 1,3 g/giorno, con un'aderenza alla dieta mediterranea stimata a 4,5 e 4,2 punti rispettivamente per le coorti NHS e HPFS.

Il consumo di olio d'oliva è risultato inversamente correlato alla mortalità correlata alla demenza in modelli stratificati per età e aggiustati per variabili multivariate. Rispetto ai partecipanti con il più basso consumo di olio d'oliva, l'HR cumulativo per la mortalità correlata alla demenza tra i partecipanti con il più alto consumo di olio d'oliva (>7 g/giorno) è risultato pari a 0,72 (IC al 95%, 0,64-0,81), dopo l'aggiustamento per fattori sociodemografici e di stile di vita.

Questo studio evidenzia che un consumo costante di olio d'oliva, se inserito in una dieta sana ed equilibrata (in questo caso, la dieta mediterranea), può ridurre significativamente il rischio di mortalità per demenza legata all'età, in particolare tra le donne. Sorprendentemente, il consumo di oltre 7,0 g/giorno di olio d'oliva è stato in grado di ridurre il rischio di demenza anche in assenza di una dieta mediterranea, suggerendo la sua capacità indipendente di rallentare la progressione del declino cognitivo.