Più di 140 persone sono morte a causa di interventi chirurgici eseguiti da robot

Oltre 140 persone sono morte a causa dei robot chirurgici in tredici anni. Come dimostrano le statistiche, gli interventi robotici rappresentano un grave pericolo per la salute e la vita umana, soprattutto durante gli interventi chirurgici al collo, alla testa e al cuore (in questi casi, la mortalità è 10 volte superiore rispetto ad altri tipi di operazioni). Questi dati sono stati pubblicati sul sito web della biblioteca di una delle più grandi università statunitensi della Ivy League.

Lo studio è stato condotto da specialisti di una delle principali cliniche degli Stati Uniti, situata in Illinois (Chicago). Gli esperti hanno studiato i rischi della chirurgia robotica basandosi sui dati della Food and Drug Administration. Il database dell'amministrazione contiene dati su tutti i casi infruttuosi verificatisi durante interventi eseguiti da robot, nonché segnalazioni fornite volontariamente dai centri medici.

Durante l'analisi dei dati, gli esperti hanno scoperto che 1.500 segnalazioni su 10.000 contengono informazioni su gravi conseguenze verificatesi dopo interventi chirurgici robotici. Allo stesso tempo, gli esperti osservano che i numeri potrebbero essere significativamente più alti, poiché le statistiche di gestione non sono complete. Nel corso del lavoro, gli esperti hanno individuato diverse tipologie di azioni più pericolose delle macchine robotiche, tra cui possibili incendi e scintille, che hanno causato danni a 193 pazienti; l'ingresso accidentale di parti del robot o di loro parti nella cavità corporea del paziente (ustioni, rotture, ecc.), che ha causato danni a oltre 100 pazienti e un decesso; movimenti incontrollati delle apparecchiature, che hanno causato due decessi; nonché errori di sistema (ad esempio, perdita di video), che hanno causato un'operazione eseguita in modo errato in oltre 800 casi.

Nel corso di tredici anni (dal 2000 al 2013), 144 persone sono morte a causa di interventi chirurgici robotici; il 60% di tutti i decessi è stato dovuto a guasti delle apparecchiature, il resto al fattore umano (il chirurgo) e al rischio generale di un simile intervento.

Gli esperti hanno inoltre osservato che, nel numero totale di interventi chirurgici effettuati dal 2007, la percentuale di operazioni non riuscite è rimasta invariata.

Inoltre, gli esperti hanno sottolineato di non aver confrontato il numero di complicazioni che si verificano dopo interventi chirurgici eseguiti da un robot e da una persona.

Due anni fa, i medici dell'Università Johns Hopkins hanno condotto un altro studio su un argomento simile. Gli specialisti hanno analizzato oltre 240.000 casi di colectomia (asportazione di una parte dell'intestino) eseguiti in cliniche statunitensi. Di conseguenza, gli specialisti hanno osservato che gli interventi robotici, in termini di numero di complicanze, mortalità e durata della degenza postoperatoria, non si discostano molto dalla tecnica ampiamente utilizzata in medicina: la laparoscopia (un intervento chirurgico eseguito attraverso piccole aperture, fino a 1,5 cm).

Allo stesso tempo, la chirurgia robotica costa ai pazienti in media tremila dollari in più rispetto ai servizi di un chirurgo.

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