L'Alzheimer può essere scatenato dai funghi

Un team di scienziati spagnoli ha individuato la presenza di funghi nel cervello di persone affette da Alzheimer, il che suggerisce che la malattia potrebbe essere di natura infettiva.

Presso un'università statale spagnola, i ricercatori hanno trovato muffe e lieviti nei vasi sanguigni e nella materia grigia dei pazienti, che non erano presenti in pazienti senza questa patologia. Secondo gli esperti, i sintomi dell'Alzheimer sono piuttosto compatibili con un'infezione fungina e i funghi, a loro volta, possono essere fattori scatenanti di disturbi neurodegenerativi cerebrali.

Di recente, anche alcuni scienziati britannici hanno ipotizzato che l'Alzheimer non sia legato all'invecchiamento dell'organismo o a mutazioni genetiche, ma che possa essere trasmesso durante interventi chirurgici, trasfusioni di sangue o cure odontoiatriche.

Ricercatori spagnoli hanno studiato i corpi di persone decedute che hanno sofferto di Alzheimer nel corso della loro vita e hanno trovato diversi tipi di funghi nel loro cervello. Questo, secondo gli scienziati, è il motivo della diversa sintomatologia nei diversi pazienti, nonché del lento sviluppo e coinvolgimento del sistema immunitario. Inoltre, la natura infettiva dell'Alzheimer potrebbe spiegare perché tutti i farmaci sviluppati contro questa malattia si siano rivelati inefficaci. I ricercatori ritengono che i farmaci antimicotici possano aiutare le persone affette da questa malattia.

Ma gli esperti hanno ancora molto lavoro da fare prima che venga stabilita una relazione causale tra lo sviluppo dell'Alzheimer e la comparsa di funghi nel tessuto cerebrale (attualmente non ci sono prove che i funghi causino malattie neurodegenerative). Gli scienziati hanno osservato che è possibile che il fungo si manifesti sullo sfondo della progressione della malattia e ne sia una conseguenza, non una causa.

Diversi esperti hanno notato che, in caso di Alzheimer, la barriera protettiva del cervello si indebolisce e varie infezioni, tra cui i funghi, possono penetrare facilmente nel cervello.

Un altro gruppo di ricerca ha collegato lo sviluppo dell'Alzheimer a virus e batteri, in particolare quelli che causano herpes e polmonite. Ma finora si riteneva che la causa della patologia fossero i depositi di proteine nel cervello, che interrompono le connessioni neurali.

Mentre gli scienziati cercano di scoprire la causa dell'Alzheimer per creare farmaci efficaci contro questa malattia, un team di scienziati di una delle università della California meridionale ha sviluppato una piccola protesi che aiuterà a combattere i problemi di memoria.

Il piccolo dispositivo è costituito da un set di elettrodi e viene trapiantato nel cervello. La fase di sperimentazione sugli animali ha avuto successo e gli scienziati stanno pianificando di condurre un esperimento su volontari.

Nell'Alzheimer, l'ippocampo è danneggiato e le persone non ricordano gli eventi recenti, ma ricordano bene il passato. La protesi consente di trasmettere informazioni all'area della memoria a lungo termine, bypassando l'area danneggiata, contribuendo a ripristinare il processo di creazione dei ricordi a lungo termine e migliorando significativamente la qualità della vita dei malati di Alzheimer.