I ricercatori hanno identificato un gene importante nella lotta contro il cancro alla prostata

Scoprire che il cancro si è diffuso non è mai una bella notizia. Uno studio dell'Università di Aarhus ha identificato un gene che determina se i pazienti affetti da cancro alla prostata sviluppano metastasi in altre parti del corpo.

"Abbiamo identificato un gene chiamato KMT2C che è molto importante per la diffusione del cancro alla prostata. La perdita del gene KMT2C aumenta il rischio di metastasi. Questo potrebbe avere implicazioni sia per i pazienti a rischio che per la comprensione della malattia", afferma il Professore Associato Martin K. Thomsen del Dipartimento di Biomedicina.

Il cancro alla prostata è il secondo tumore più comune in Danimarca e la sua incidenza è in costante aumento. La malattia progredisce lentamente, ma il cancro alla prostata metastatico è difficile da trattare e ha un alto tasso di mortalità.

Formazione di un tumore primario aggressivo dovuto alla perdita di cinque geni oncosoppressori. Fonte: Nature Communications (2024). DOI: 10.1038/s41467-024-46370-0

"Questo gene è un 'segnale' nello sviluppo della malattia e può costituire la base per lo screening dei pazienti in futuro. Se il gene muta, c'è il rischio di sviluppare metastasi nel paziente. A lungo termine, possiamo utilizzare questo segnale per interventi chirurgici o per un attento monitoraggio di un gruppo di pazienti", afferma il ricercatore.

I risultati di questo studio seguono due recenti studi condotti in Spagna e negli Stati Uniti, che hanno identificato rispettivamente il gene PRMT7 e il gene CITED2 come regolatori chiave delle metastasi del cancro alla prostata.

Il metodo in sé è innovativo.

Lo studio, recentemente pubblicato sulla rivista Nature Communications, ha utilizzato i topi. Utilizzando CRISPR-Cas9, i ricercatori sono stati in grado di creare topi geneticamente modificati che hanno permesso loro di studiare le complesse funzioni associate allo sviluppo del cancro alla prostata.

Anche il metodo in sé è interessante, afferma Thomsen. "Se si disattiva un gene in una linea cellulare, non succede nulla. Ma quando lo facciamo in combinazione con altri geni, possiamo osservare come il cancro possa migrare dal tumore primario e iniziare a creare metastasi. Ed è questo che ci interessa, perché di solito sono le metastasi a causare la morte."

"Mentre molti altri ricercatori CRISPR lavorano alla cura delle malattie, noi facciamo il contrario: cerchiamo di creare un modello della malattia per studiarla", spiega.

I ricercatori oncologici non comprendono ancora appieno la portata dei cambiamenti molecolari che causano la malattia, ma i modelli animali possono rivelare meccanismi sconosciuti. Utilizzando la tecnologia CRISPR, i ricercatori sono stati in grado di creare topi con otto geni mutanti, comunemente mutati anche nel cancro alla prostata umano. Ciò ha permesso loro di sviluppare un sofisticato modello murino di cancro alla prostata in grado di rivelare le funzioni molecolari dei geni.

"Tutti i topi hanno sviluppato metastasi polmonari e ulteriori studi hanno dimostrato che la perdita del gene KMT2C era la chiave per la formazione di queste metastasi", afferma Thomsen.

"Lo studio ci rivela sia quali geni sono importanti per lo sviluppo del cancro, sia come CRISPR può essere utilizzato nella moderna ricerca sul cancro. CRISPR ci aiuta a scoprire di più rispetto ai tradizionali esperimenti sugli animali. Siamo orgogliosi di aver potuto lanciare questa tecnologia, perché significa che possiamo fare cose che non potevamo fare cinque anni fa."