Le prestazioni intellettuali nella sclerosi multipla dipendono dalla temperatura dell'aria

Gli scienziati americani della Fondazione Kessler hanno scoperto un declino dell'attività intellettuale nelle persone con sclerosi multipla in concomitanza con il riscaldamento globale. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Neurology.

Victoria M. Leavitt e colleghi hanno scoperto che quando la temperatura dell'aria aumenta, i pazienti con sclerosi multipla ottengono risultati peggiori in compiti legati alla rapida elaborazione e memorizzazione delle informazioni. Lo studio, durato più di un anno, ha coinvolto 40 pazienti con sclerosi multipla e 40 persone sane. Durante lo studio, gli scienziati hanno valutato la velocità di elaborazione delle informazioni e la capacità mnemonica in entrambi i gruppi di partecipanti. Secondo i risultati del test, le persone con sclerosi multipla hanno mostrato risultati migliori del 70% nelle giornate fresche. Per i partecipanti sani all'esperimento, non sono state riscontrate dipendenze.

Leavitt ha poi studiato altri 45 pazienti con SM per sei mesi per confermare questi risultati. Ritiene che l'attività intellettiva possa essere un indicatore migliore dell'attività della malattia in assenza di sintomi rispetto ai metodi di valutazione tradizionali.

"Queste informazioni aiuteranno a orientare le decisioni e le scelte terapeutiche e a valutarne l'impatto. Le temperature più calde possono essere un fattore importante nella progettazione e nello svolgimento degli studi clinici, molti dei quali durano circa sei mesi. Ad esempio, condurre studi pivotal durante i mesi più caldi potrebbe sovrastimare i benefici", ha affermato il Dott. Leavitt.

Nei climi caldi, i pazienti affetti da sclerosi multipla presentano più manifestazioni cliniche della malattia e un accumulo del mezzo di contrasto, utilizzato nella risonanza magnetica, nelle aree di demielinizzazione.