Le vespe possono aiutare a curare il cancro

Scienziati britannici hanno scoperto che le sostanze contenute nel veleno delle vespe brasiliane possono contribuire a curare il cancro pur rimanendo innocue per l'organismo. Il veleno di questi insetti distrugge le cellule maligne senza interagire con quelle sane. Gli scienziati hanno scoperto che il veleno interagisce con la membrana delle cellule maligne, causandone così la morte.

Gli esperti hanno anche osservato che la comprensione del principio attivo della proteina che compone il veleno di vespa contribuirà ad adattarlo al trattamento umano. Come già osservato, il veleno reagisce esclusivamente alle cellule tumorali e non danneggia i tessuti sani, il che indica che i farmaci a base di tale veleno possono essere sicuri per l'uomo. Tuttavia, gli scienziati hanno ancora molto lavoro da fare, poiché sono necessari più esperimenti per confermare tutte le ipotesi degli esperti e dimostrare non solo l'efficacia, ma anche la sicurezza di tali farmaci.

A proposito, la capacità del veleno della vespa brasiliana è stata scoperta molto tempo fa, più di 5 anni fa, quando un gruppo di specialisti ha scoperto che le sostanze contenute nel veleno dell'insetto riescono letteralmente a fare a pezzi le cellule maligne.

Ricerche continue in questo campo hanno dimostrato che questo veleno combatte efficacemente malattie oncologiche come la leucemia, il cancro alla prostata e il cancro alla vescica. Tuttavia, a quel tempo, gli scienziati non erano in grado di determinare il principio d'azione delle tossine.

Paul Beals e un team di scienziati di un'università britannica hanno deciso di proseguire il lavoro dei loro colleghi e scoprire come funziona il veleno delle vespe.

Per raggiungere questo obiettivo, gli scienziati hanno monitorato gli effetti del veleno sulle cellule cancerose e normali a livello molecolare.

Gli esperti hanno ipotizzato che l'azione selettiva delle tossine delle vespe possa essere correlata alla membrana cellulare, poiché la struttura delle cellule normali e maligne differisce significativamente.

La membrana delle cellule normali contiene due strati di grassi con diversa composizione molecolare; quando si trasformano in una cellula maligna, la composizione della membrana viene alterata e molto spesso le molecole di uno strato di grassi finiscono nell'altro.

Beals e il suo team hanno scoperto che la fosfatidilserina e la fosfatidiletanolammina sono presenti nell'involucro esterno delle cellule cancerose e sono loro ad attrarre le molecole velenose.

Quindi il veleno, attaccandosi alla cellula cancerosa, rende la struttura del guscio porosa, in altre parole "permeabile", mentre le dimensioni dei pori aumentano costantemente, così come il numero di molecole che distruggono le cellule maligne. Di conseguenza, il guscio si dissolve e la cellula muore.

Gli esperti sperano che il veleno della vespa brasiliana (o uno dei suoi componenti) possa diventare la base per futuri farmaci antitumorali e gli scienziati ritengono anche che si potrebbe sviluppare un analogo sintetico.

Secondo gli scienziati, un medicinale a base di veleno sarà molto meno tossico e causerà meno effetti collaterali, e sarà anche possibile evitare la morte di un numero enorme di cellule sane, cosa che sta attualmente accadendo ai pazienti nelle cliniche oncologiche sottoposti ai trattamenti più efficaci del momento: radioterapia e chemioterapia.