Gli scienziati hanno sviluppato una cura per gli effetti dell'ictus

Esperti dell'Università della California del Sud hanno scoperto che le cellule staminali possono contribuire a ripristinare il cervello dopo un ictus. Come dimostrato da studi, il nuovo metodo può neutralizzare con successo i danni alle cellule cerebrali dei roditori colpiti da ictus.

Come hanno sottolineato gli stessi biologi, la scoperta potrebbe rappresentare una svolta nella medicina e, se il metodo funzionasse in modo simile sugli esseri umani, i pazienti colpiti da ictus, emorragie cerebrali o altri danni al tessuto nervoso torneranno più velocemente alla loro vita normale.

Berislav Zlokovich e i suoi colleghi sono stati i primi a sviluppare un nuovo metodo per il trattamento dei danni al tessuto cerebrale. Nel laboratorio universitario, gli specialisti sono riusciti a trovare un modo per aiutare le cellule staminali a trasformarsi in cellule cerebrali complete e a trasferirle direttamente nel sito del danno. Si tratta della sostanza ZKZA-ARS, sviluppata come analogo della proteina C, una delle proteine più importanti del nostro organismo. Zlokovich e i suoi colleghi, nel corso di esperimenti su roditori da laboratorio, hanno scoperto che la proteina C aiuta le cellule immature del tessuto nervoso a trasformarsi in cellule complete, che costituiscono la base del nostro cervello. Il problema principale per gli scienziati era che l'introduzione diretta di proteina C nel cervello di un paziente dopo un ictus può portare a conseguenze estremamente sfavorevoli, poiché la sostanza è un potente anticoagulante. Il team di scienziati ha condotto numerosi esperimenti prima di riuscire a sviluppare una versione della proteina C, la sostanza ZKZA-ARS, che non interferisce con la coagulazione del sangue.

Gli scienziati hanno poi testato se l'analogo potesse agire sulle cellule staminali interne al corpo allo stesso modo della proteina C. Per farlo, hanno indotto un ictus in roditori da laboratorio e hanno somministrato loro iniezioni speciali con cellule staminali umane e ZKZA-ARS. Gli scienziati hanno poi osservato i topi per diversi mesi e hanno confrontato il processo di recupero con i cambiamenti negli animali del gruppo di controllo, nei cui cervelli erano state iniettate solo cellule staminali prive di ZKZA-ARS.

Di conseguenza, si è scoperto che i roditori a cui era stato somministrato il vaccino combinato (cellule staminali e ZKZA_ARS) si riprendevano più rapidamente e che i processi di rigenerazione del tessuto cerebrale procedevano più rapidamente (la crescita di nuovi neuroni e di altri componenti che sostituiscono le aree morte nel cervello era aumentata). Per garantire l'efficacia del nuovo metodo, gli scienziati hanno distrutto le nuove cellule e, di conseguenza, i topi sono tornati allo stato in cui si trovavano immediatamente dopo l'infarto.

Il successo del lavoro ha incoraggiato gli scienziati, che ora stanno preparando la seconda parte dello studio, in cui ZKZA-ARS verrà testato su animali di taglia più grande. Gli specialisti intendono anche scoprire se la nuova sostanza può arrestare la morte dei neuroni dopo l'arresto della circolazione sanguigna.

Zlokovich ha già presentato una petizione per ottenere l'autorizzazione a condurre sperimentazioni cliniche che coinvolgano volontari; gli esperti sono fiduciosi che le sperimentazioni avranno successo e che il nuovo farmaco sarà presto disponibile per tutti i pazienti che hanno avuto un ictus.

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