Vivere da soli aumenta dell'80% le probabilità di sprofondare nella depressione

Negli ultimi trent'anni, il numero di persone che vivono da sole è raddoppiato. Nel Regno Unito e negli Stati Uniti, una persona su tre vive da sola. Ma ora si è scoperto che è pericoloso per la salute mentale. Anche per le persone in età lavorativa.

Lo studio sulle persone sole è stato condotto da specialisti dell'Istituto Finlandese di Medicina del Lavoro. Nel corso di sette anni, hanno osservato 3.500 uomini e donne in età lavorativa, confrontando le loro condizioni di vita, i fattori di rischio psicologici e sociodemografici, nonché i fattori di rischio per la salute ( fumo, abuso di alcol, scarsa attività fisica), confrontando queste informazioni con l'uso di antidepressivi da parte dei soggetti (i dati sull'uso di tali farmaci sono stati tratti dal Registro Nazionale dei Farmaci da Prescrizione).

Si è scoperto che vivere da soli aumenta dell'80% le probabilità di soffrire di depressione sia per gli uomini che per le donne.

Nelle donne, i fattori sociodemografici contribuiscono a un terzo di questo rischio, ad esempio la mancanza di istruzione e il basso reddito. Negli uomini, invece, la depressione è favorita da un clima psicologico negativo sul lavoro, dalla mancanza di supporto sul posto di lavoro o nella vita privata e dalla dipendenza dall'alcol.

Quali fattori siano responsabili di metà dell'aumento del rischio di sviluppare depressione rimane un mistero. Gli scienziati ritengono che la causa possa essere il senso di isolamento sociale, la sfiducia o le difficoltà causate da eventi critici della vita. Tutti questi fattori devono essere studiati in dettaglio per comprendere e ridurre l'incidenza della depressione nelle persone in età lavorativa.