Controindicazioni alla vaccinazione

I vaccini moderni presentano un numero minimo di controindicazioni, sono privi di sostanze di rinforzo, conservanti e allergeni e possono quindi essere utilizzati nella stragrande maggioranza dei bambini e degli adulti senza studi o test preliminari. Tutti i vaccini presentano due controindicazioni correlate: reazioni allergiche ai componenti del vaccino e una reazione grave o complicanza a una precedente dose del vaccino.

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Controindicazioni relative (temporanee) alla vaccinazione

Una controindicazione relativa (temporanea) è la presenza di una malattia acuta o di una riacutizzazione di una malattia cronica nella persona vaccinata, poiché in caso di sviluppo di complicazioni o di un esito sfavorevole, la vaccinazione può essere addotta come causa. L'esperienza ha dimostrato che quando si vaccinano bambini con patologia acuta secondo indicazioni epidemiologiche, il numero di reazioni e complicazioni non aumenta e la risposta immunitaria è adeguata. Anche la vaccinazione delle donne in gravidanza è indesiderabile: sebbene l'effetto teratogeno dei vaccini, compresi quelli vivi, non sia stato dimostrato, alla vaccinazione possono essere associate complicazioni o la nascita di un bambino malformato.

Ogni vaccino presenta un certo numero di controindicazioni, la cui rigorosa osservanza garantisce la massima efficacia e sicurezza della vaccinazione.

La riduzione del numero di controindicazioni è stata resa possibile dal miglioramento della qualità dei vaccini e dall'ampliamento delle conoscenze sulle cause delle complicanze. La maggior parte delle malattie croniche è stata esclusa dall'elenco, lasciando solo alcune patologie che aumentano il rischio di complicanze. Il rispetto delle controindicazioni protegge non solo la persona vaccinata, ma anche l'operatore sanitario da possibili accuse. Tuttavia, un'interpretazione più ampia delle controindicazioni è inaccettabile: l'aumento del numero di esenzioni ingiustificate riduce la copertura vaccinale e, come dimostrato dall'esperienza dell'URSS e di altri Paesi, è irto di un'epidemia di infezioni controllate.

Nonostante la riduzione del numero di controindicazioni e l'aumento della copertura vaccinale, stiamo assistendo a una riduzione della frequenza di reazioni gravi e complicanze, la maggior parte delle quali sono di natura individuale e non prevedibili, ovvero associate alle condizioni pregresse della persona vaccinata. Ciò è facilitato anche dalle regole per la vaccinazione di gruppi speciali con problemi di salute che richiedono un approccio specifico, come descritto di seguito.

Elenco delle controindicazioni mediche alle vaccinazioni del Calendario Nazionale di Immunoprofilassi*

Vaccino	Controindicazioni
Tutti i vaccini	Reazione grave o complicazione a una precedente somministrazione di vaccino
Tutti i vaccini vivi	Stato di immunodeficienza (primaria) Immunosoppressione; tumori maligni Gravidanza
BCG	Il peso alla nascita del bambino è inferiore a 2000 g Cicatrice cheloide
DPT	Malattie progressive del sistema nervoso Storia di convulsioni afebbrili
Vaccini vivi: morbillo (MSV), parotite (MPV), rosolia, nonché vaccini combinati bi e trivalenti	Forme gravi di reazioni allergiche agli aminoglicosidi (gentamicina, kanamicina, ecc.) Per i vaccini di fabbricazione estera preparati su embrioni di pollo: reazione anafilattica alle proteine delle uova di pollo
Vaccino contro l'epatite B (HBV)	Reazione allergica al lievito di birra
Influenza	Reazione allergica alle proteine delle uova di gallina, agli aminoglicosidi, reazione grave a qualsiasi precedente vaccino antinfluenzale. Controindicazioni per i vaccini vivi: vedere le istruzioni per l'uso.

* Le malattie infettive e non infettive acute e l'esacerbazione di malattie croniche costituiscono controindicazioni temporanee alla vaccinazione. Le vaccinazioni programmate vengono eseguite 2-4 settimane dopo la guarigione o durante il periodo di convalescenza o remissione. In caso di infezioni virali respiratorie acute lievi, malattie intestinali acute, ecc., le vaccinazioni vengono eseguite immediatamente dopo il ritorno alla normalità della temperatura.

False controindicazioni alla vaccinazione

Nella pratica, si verificano spesso casi di "esenzione" dalla vaccinazione in bambini che non presentano controindicazioni. Le principali cause ingiustificate di esenzione e ritardo nella vaccinazione sono "encefalopatia perinatale", "disbatteriosi", "timomegalia", allergie e anemia. Il rifiuto dei genitori, sebbene segnalato, si verifica in meno dell'1% dei casi e può essere ridotto significativamente con un costante lavoro di chiarimento.

La nuova classificazione esclude la diagnosi di "encefalopatia perinatale" (PEP); le patologie del sistema nervoso centrale dovrebbero essere designate con termini specifici. Il periodo acuto del danno perinatale termina entro il primo mese di vita, dopodiché possono manifestarsi disturbi residui stabili o in regressione, come distonia muscolare, ritardo dello sviluppo delle funzioni mentali e motorie, disturbi della periodicità del sonno e della veglia. Solitamente, questi includono anche ansia (il più delle volte associata a coliche), sindrome di Graefe (una variante normale) o tremore del mento (tratto ereditario dominante). Non sorprende che fino a poco tempo fa l'80-90% di tutti i bambini del primo anno di vita ricoverati in policlinico avesse la "diagnosi" di PEP!

In questi bambini, il neurologo deve solo confermare l'assenza di patologia progressiva, il che dà al pediatra il motivo di vaccinare il bambino in tempo; il rifiuto del neurologo è legittimo solo se al bambino vengono diagnosticate convulsioni afebbrili, idrocefalo o un'altra malattia progressiva del sistema nervoso centrale.

La diagnosi di disbatteriosi è giustificata solo in un paziente con un disturbo intestinale in corso di massiccia terapia antibiotica, quando di solito non si pone la questione della vaccinazione. In altri casi, questa diagnosi non è valida: una violazione della biocenosi intestinale è secondaria a qualsiasi malattia intestinale: infezione intestinale, intolleranza alimentare, alterato assorbimento di lattosio e altri carboidrati, celiachia, sindrome dell'intestino irritabile. I test per la "disbatteriosi" in questi casi (e soprattutto con feci normali) non sono necessari, poiché non chiariscono la vera causa del disturbo e sono anche costosi. In ogni caso, alterazioni della flora microbica fecale non sono un motivo per rifiutare la vaccinazione o rinviarla.

Un'ombra timica allargata su una radiografia viene solitamente rilevata casualmente; si tratta di una variante anatomica o del risultato di una iperplasia post-stress; in entrambi i casi, la diagnosi di "timomegalia" è errata. Questi bambini rispondono normalmente alla vaccinazione e dovrebbero essere vaccinati tempestivamente.

L'allergia in un bambino non è un motivo per rifiutare le vaccinazioni; le regole per la loro attuazione sono riportate di seguito. L'uso di unguenti con steroidi (così come con pimecrolimus - Elidel), steroidi sotto forma di spray o inalazioni non interferisce con la vaccinazione.

L'anemia di origine alimentare non dovrebbe essere motivo di rifiuto della vaccinazione; dopo la vaccinazione, al bambino dovrebbe essere prescritto un preparato a base di ferro. L'anemia grave richiede l'accertamento della causa, con successiva decisione sulla natura della terapia e sul momento della vaccinazione.

Il trattamento di supporto (antibiotici, endocrino, cardiaco, ecc.) non può costituire una controindicazione, così come i dati anamnestici di malattie gravi in assenza di manifestazioni attive. La presenza di epilessia nella storia familiare del bambino, le complicazioni derivanti dall'introduzione del vaccino, le allergie di qualsiasi forma, i casi di decesso di un fratello o di una sorella nel periodo post-vaccinazione non devono costituire un'esenzione dalla vaccinazione. L'eccezione, ovvero la presenza di un paziente con immunodeficienza in famiglia, richiede l'esame del neonato prima dell'introduzione del BCG e la sostituzione dell'OPV con l'IPV.

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