Il ruolo degli ormoni nello sviluppo del cancro

Gli ormoni, come le sostanze cancerogene, agiscono sulla cellula sia attraverso l'organismo (indirettamente) che direttamente, esercitando un effetto diretto sul suo apparato genetico. Gli ormoni contribuiscono a ridurre l'immunità antitumorale, creando condizioni favorevoli allo sviluppo di neoplasie maligne.

In che modo gli ormoni causano il cancro?

L'alterazione dell'omeostasi ormonale causata da alterazioni del funzionamento del sistema neuroendocrino contribuisce allo sviluppo del cancro. Questo meccanismo è ampiamente descritto in letteratura in relazione a disturbi derivanti da deficit primario di alcuni ormoni. Ad esempio, l'ipotiroidismo può causare lo sviluppo di gozzo diffuso o nodulare, e l'ovariectomia unilaterale può causare alterazioni cistiche nell'ovaio rimanente. In questi casi, il meccanismo che contribuisce allo sviluppo del processo patologico può essere definito come insufficienza omeostatica di tipo periferico. Di conseguenza, la misura preventiva e terapeutica in tali situazioni è la terapia sostitutiva con gli ormoni corrispondenti.

Allo stesso tempo, nel normale processo di invecchiamento e sotto l'influenza di una serie di fattori che intensificano il processo di invecchiamento, il meccanismo dei disturbi ormonali che promuovono la carcinogenesi presenta un carattere diverso. In questi casi, il disturbo dell'equilibrio ormonale non si verifica principalmente a causa di una carenza di un ormone periferico, ma è conseguenza di una diminuzione della sensibilità del collegamento centrale (ipotalamo-ipofisi) del sistema omeostatico all'azione del corrispondente ormone periferico attraverso il meccanismo del feedback negativo. Di conseguenza, questo tipo di disturbo dell'omeostasi è stato definito "insufficienza omeostatica di tipo centrale". Correlazioni simili sono chiaramente rilevabili nell'apparato riproduttivo, che si manifesta con un aumento del livello ematico di gonadotropine, in particolare dell'ormone follicolo-stimolante (FSH). Questo cambiamento, a causa dell'effetto proliferativo sul tessuto ovarico, riproduce una delle condizioni che promuovono lo sviluppo dei tumori. Ciò potrebbe spiegare perché l'uso di contraccettivi steroidei, che non solo prevengono l'ovulazione ma riducono anche la concentrazione di gonadotropine nel sangue, riduce l'incidenza dei tumori ovarici.

Lo stato ormonale è un fattore che determina il rischio di molti tumori maligni, principalmente della ghiandola mammaria, del corpo uterino, delle ovaie, della prostata e del testicolo. Nella struttura dell'incidenza delle neoplasie maligne in Russia, i tumori ormono-dipendenti rappresentano il 17,6%. Un tumore maligno ormono-dipendente si sviluppa a seguito di un'aumentata (eccessiva) stimolazione ormonale di un organo, la cui normale crescita, sviluppo e funzione sono sotto il controllo di un particolare ormone steroideo o polipeptidico. La distinzione dei tumori in ormono-dipendenti e ormono-indipendenti è condizionale, poiché la divisione cellulare di qualsiasi tessuto è controllata da fattori ormonali.

Studi sperimentali e osservazioni cliniche indicano l'effetto cancerogeno degli estrogeni sull'organismo. Il ruolo degli estrogeni nel processo di carcinogenesi ormonale si riduce al loro ruolo di fattori di promozione (principalmente come induttori di un aumento della proliferazione e inibitori dell'apoptosi) e di inizio, capaci il più delle volte di danneggiare indirettamente il DNA (in particolare, attraverso la formazione di radicali liberi prodotti dal metabolismo dei derivati degli estrogeni classici, i cosiddetti catecolestrogeni).

Nelle donne, il livello totale di stimolazione estrogenica durante la vita dipende dall'età del menarca e della menopausa e dal numero di ovulazioni. Quest'ultimo a sua volta è determinato dal numero di gravidanze. La gravidanza, così come l'assunzione di contraccettivi orali contenenti progesterone, porta alla soppressione dell'ovulazione e, di conseguenza, a una diminuzione della stimolazione estrogenica degli organi ormono-dipendenti, riducendo il rischio di sviluppare una neoplasia maligna.

Lo stato ormonale di una donna è influenzato anche dall'età del primo parto, dal numero di parti, dall'uso di contraccettivi orali e di altri farmaci ormonali.

Gli androgeni promuovono lo sviluppo del cancro alla prostata. L'ipotiroidismo è una condizione che facilita l'insorgenza del cancro.

Gli ormoni corticosteroidi hanno un effetto catabolico generale, contribuiscono a diminuire la sintesi proteica e ad aumentare la loro conversione in carboidrati, riducendo la resistenza dei tessuti e aumentando le metastasi.

Anche l'ormone della crescita ha una grande influenza sulla crescita tumorale. Ciò è dovuto al fatto che l'ormone della crescita stimola la differenziazione e la crescita delle cellule, ne accelera la proliferazione e aumenta il numero di mitosi. Di conseguenza, sotto la sua influenza, vengono stimolati la crescita e la metastasi di tutti i tipi di tumori sperimentali negli animali.