Morbo di Whipple - Trattamento

Con l'introduzione della terapia antibiotica, la malattia di Whipple si è trasformata da una condizione incurabile, rapidamente progressiva e fatale a una condizione curabile, almeno temporaneamente. Anche nelle forme gravi della malattia si osserva un netto miglioramento. Febbre e sintomi articolari spesso scompaiono entro pochi giorni dal trattamento, mentre diarrea e malassorbimento scompaiono entro 2-4 settimane.

Si nota un aumento del peso corporeo, seguito da una diminuzione delle dimensioni del tumore, dei linfonodi periferici e una dinamica positiva dei dati radiologici ed endoscopici.

Tuttavia, fino ad ora il trattamento è stato effettuato empiricamente. La questione della scelta dei farmaci antibatterici non è stata risolta, né è stato definito il percorso terapeutico ottimale. La caratteristica principale è che il trattamento deve essere a lungo termine. Nella fase iniziale (10-14 giorni) è indicata la somministrazione parenterale di antibiotici. È possibile una combinazione di streptomicina (1 g) e penicillina (1.200.000 U) o antibiotici ad ampio spettro come tetraciclina, ampicillina, ecc.

Con il miglioramento delle condizioni di assorbimento intestinale, può essere prescritta una terapia orale a lungo termine con tetraciclina (1-2 g/die) fino a 5, anche 9 mesi, quindi un trattamento intermittente per mantenere la remissione (1 g a giorni alterni o 3 giorni in 1 settimana con una pausa di 4 giorni fino a 1-3 anni), penicillina-V, ecc. Alcuni medici ritengono che gli antibiotici debbano essere usati ininterrottamente per 3 anni.

Viene descritto l'effetto del trattamento a lungo termine con Biseptolo. Negli ultimi anni sono comparsi molti nuovi agenti antibatterici attivi (perfloxacina, intetrix, azitrociclina, ecc.) ad ampio spettro d'azione, che potrebbero rivelarsi promettenti nel trattamento dei pazienti con malattia di Whipple.

Contrariamente al rapido effetto clinico, le alterazioni morfologiche nell'intestino tenue di solito si attenuano sensibilmente solo dopo diversi mesi. I bacilli di Whipple scompaiono relativamente rapidamente, mentre i macrofagi PAS-positivi persistono per diversi mesi o addirittura anni. La ricomparsa dei bacilli di Whipple nella mucosa intestinale mesi prima della recidiva e la loro persistenza durante il trattamento antibiotico sono un segno di resistenza al trattamento.

Le ricadute della malattia si sviluppano spesso dopo la sospensione degli antibiotici, anche dopo una somministrazione prolungata. Pertanto, alcuni raccomandano una terapia a vita. Il trattamento antibiotico delle riacutizzazioni ricorrenti della malattia è efficace anche se viene prescritto un altro farmaco.

In caso di malassorbimento, viene eseguita una terapia sostitutiva sintomatica, volta a correggere la carenza presente nel paziente. Liquidi, elettroliti e preparati proteici vengono somministrati secondo le indicazioni. In caso di anemia, vengono prescritti preparati a base di ferro e acido folico, se necessario. La vitamina D e il calcio sono raccomandati almeno fino alla scomparsa della diarrea. In caso di tetania, vengono somministrati preparati a base di calcio per via parenterale. In caso di diarrea, vengono utilizzati astringenti e agenti avvolgenti (argilla bianca, carbonato di calcio, dermatol, ecc.). Può essere utile prescrivere smecta, un adsorbente attivo, un protettore della mucosa. In caso di insufficienza surrenalica, sono indicati i corticosteroidi.

Poiché gli antibiotici tetraciclinici formano complessi scarsamente solubili con calcio, magnesio, ferro e altri ioni metallici, ai pazienti che devono eliminare la carenza di questi elementi vengono prescritti altri antibiotici.

La dieta per la malattia di Whipple deve essere ricca di calorie, ricca di proteine, con l'aggiunta di dosi terapeutiche di vitamine, ma facilmente digeribile.

I pazienti sono sottoposti a osservazione dispensaria. Oltre all'esame clinico, è necessario eseguire regolarmente una biopsia dell'intestino tenue: 2-4 mesi dopo l'inizio del trattamento, poi una volta all'anno dopo la fine della chemioterapia.

In passato, la prognosi per la malattia di Whipple era assolutamente sfavorevole. I pazienti morivano mesi o anni dopo la diagnosi per esaurimento o infezione. Attualmente, la prognosi è favorevole. Sono stati segnalati casi di pazienti che sopravvivono per molti anni.

Il riconoscimento tempestivo della malattia e delle sue ricadute è essenziale per la prognosi.