Gonadotropina beta-corionica nel sangue

Valori di riferimento (normali) per la concentrazione di gonadotropina beta-corionica nel siero sanguigno: adulti - fino a 5 UI/ml; durante la gravidanza 7-10 giorni - più di 15 UI/ml, 30 giorni - 100-5000 UI/ml, 10 settimane - 50.000-140.000 UI/ml, 16 settimane - 10.000-50.000 UI/ml. L'emivita media è di 2,8 giorni.

La gonadotropina corionica umana è un ormone costituito da due subunità, alfa e beta, legate tra loro in modo non covalente; la subunità alfa è identica alla subunità alfa di LH, FSH e TSH, la subunità beta è specifica della gonadotropina corionica umana.

La gonadotropina beta-corionica è una glicoproteina secreta dallo strato sinciziale del trofoblasto durante la gravidanza. Mantiene l'attività e l'esistenza del corpo luteo, stimola lo sviluppo dell'embrioblasto. Viene escreta nelle urine. La rilevazione della gonadotropina beta-corionica nel siero sanguigno è un metodo per la diagnosi precoce della gravidanza e della patologia del suo sviluppo. In oncologia, la determinazione della gonadotropina beta-corionica viene utilizzata per monitorare il trattamento dei tumori trofoblastici e delle cellule germinali. L'emivita della gonadotropina beta-corionica è di 3 giorni. Negli uomini e nelle donne non gravide, un aumento patologico della concentrazione di gonadotropina beta-corionica è un segno di tumore maligno.

Malattie e condizioni in cui la concentrazione di gonadotropina beta-corionica nel sangue cambia

Aumento della concentrazione

• Gravidanza
• Tumori delle cellule germinali (corionepitelioma)
• mola idatiforme
• Difetti del tubo neurale fetale, sindrome di Down
• In caso di rimozione incompleta dell'ovulo fecondato durante un aborto
• tumore trofoblastico
• Teratoma testicolare
• Gravidanza multipla
• Menopausa
• disturbi endocrini
• Seminoma

Diminuzione della concentrazione

• Una diminuzione della concentrazione rispetto alla fase di gravidanza indica la presenza di:
  • gravidanza ectopica;
  • danni alla placenta durante
  • gravidanza;
  • minaccia di aborto spontaneo

La sensibilità della determinazione della β-hCG nel sangue nel carcinoma ovarico e placentare è del 100%, nel corionadenoma del 97%, nei germinomi non seminomatosi del 48-86%, nel seminoma del 7-14%. Un aumento della concentrazione di gonadotropina β-corionica si osserva nel 100% dei pazienti con tumori trofoblastici e nel 70% dei pazienti con tumori testicolari non seminomatosi contenenti elementi sinciziotrofoblastici.

I germinomi testicolari sono tra le patologie oncologiche più comuni negli uomini giovani (20-34 anni). Poiché il tipo istologico del tumore può variare durante la terapia, si raccomanda di eseguire una determinazione combinata di β-CG e AFP nei germinomi. Seminomi, disgerminomi e teratomi differenziati sono sempre AFP-negativi, i tumori puri del sacco vitellino sono sempre AFP-positivi, mentre carcinomi o tumori combinati, a seconda della massa delle strutture endodermiche, possono essere AFP-positivi o AFP-negativi. Pertanto, per i germinomi, la β-CG è un marcatore più importante dell'AFP. La determinazione combinata di AFP e β-CG è particolarmente indicata durante il trattamento dei germinomi. I profili di questi due marcatori potrebbero non coincidere. La concentrazione di AFP torna ai valori normali entro 5 giorni dall'intervento chirurgico radicale, riflettendo una riduzione della massa tumorale totale. Dopo la chemioterapia o la radioterapia, al contrario, la concentrazione di AFP rifletterà solo una diminuzione del numero di cellule che producono AFP e, poiché la composizione cellulare dei germinomi è mista, la determinazione della β-CG è necessaria per valutare l'efficacia della terapia.

La determinazione combinata di AFP e β-hCG consente di raggiungere una sensibilità dell'86% nella diagnosi di recidiva di tumori testicolari non seminomatosi. Una concentrazione crescente di AFP e/o β-hCG indica (spesso diversi mesi prima rispetto ad altri metodi diagnostici) una progressione del tumore e, quindi, la necessità di modificare il trattamento. Valori inizialmente elevati di AFP e β-hCG nel sangue indicano una prognosi sfavorevole.

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