Virus dell'influenza C

Il virione del virus dell'influenza C ha la stessa forma dei virus di tipo A e B. Tuttavia, differisce da essi non solo per le proprietà antigeniche, ma anche per una serie di altre caratteristiche. Il genoma è rappresentato da RNA negativo a singolo filamento composto da 7 frammenti, la cui sequenza nucleotidica differisce significativamente da quella dei virus di tipo A e B.

Il genoma codifica per 1-2 proteine non strutturali e 6 proteine strutturali. Il virus di tipo C è privo di neuraminidasi, quindi la membrana esterna del virione presenta un solo tipo di spike, delle stesse dimensioni di quelli dei virus di tipo A e B (altezza 8-10 nm, diametro 4-5 nm), ma localizzati, a differenza dei virus A e B, non in modo casuale, bensì con un chiaro orientamento esagonale a una distanza di 7,5 nm l'uno dall'altro. Gli spike sono formati dal peptide glicosilato gp88, che svolge due funzioni: emoagglutinina e neuraminato-O-acetil-esterasi (glicopeptide HE). Di conseguenza, il virus di tipo C è riconosciuto da un altro recettore cellulare, il mucopeptide contenente acido acetil-9-0-acetilneuraminico. Questa circostanza determina l'assenza di competizione nella fase di adsorbimento tra il virus di tipo C e virus di altri tipi.

Il virus dell'influenza di tipo C si adatta agli embrioni di pollo con molta più difficoltà rispetto ai virus A e B e si riproduce sia negli embrioni di pollo che nelle colture cellulari solo a temperature più basse (32-33 °C). Il virus di tipo C non è così variabile come il virus di tipo A. Sebbene il virus dell'influenza di tipo C non causi pandemie o epidemie di grandi dimensioni, è spesso causa di malattie influenzali sporadiche. Il quadro clinico della malattia è lo stesso delle forme relativamente moderate di influenza di tipo A. La diagnosi si basa sull'isolamento del virus negli embrioni di pollo; vengono utilizzati anche il metodo dell'immunofluorescenza e altre reazioni sierologiche.

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