Allergia allo iodio

L'allergia allo iodio è un tipo di intolleranza ai farmaci e non è una malattia comune. Gli effetti tossici dello iodio sono più spesso associati a un sovradosaggio di farmaci contenenti iodio, alla presenza di malattie croniche di organi e apparati interni e, meno frequentemente, a idiosincrasie individuali.

L'eccesso di iodio è pericoloso, ne bastano 3 grammi per provocare insufficienza cardiaca e renale, ma è piuttosto difficile farlo per i seguenti motivi:

1. Solo lo iodio puro è pericoloso, poiché è praticamente impossibile ottenerlo al di fuori delle condizioni di laboratorio, ovvero nella vita di tutti i giorni. Una forma relativamente innocua di iodio, i sali inorganici o ioduri, entra nell'organismo umano attraverso il cibo o i farmaci.
2. Con un piccolo sovradosaggio, entro 24 ore la concentrazione di ioduri nel sangue torna alla normalità, poiché lo iodio viene rapidamente “assorbito” dalla tiroide ed escreto attraverso le vie urinarie.
3. Per far sì che una dose letale di iodio puro (3-5 grammi) entri nell'organismo, è necessario mangiare diversi chilogrammi di alghe o, come dice il proverbio, una libbra di sale, ma solo iodato, cosa difficilmente possibile per una persona con normali abitudini alimentari.
4. Gli abitanti del Paese del Sol Levante, i giapponesi, consumano da secoli cibi iodati in quantità da 10 a 15 volte superiori alla norma raccomandata, ma sono considerati una delle nazioni più sane del pianeta.

Tuttavia, vale la pena prestare attenzione alla tendenza attuale di utilizzare farmaci contenenti iodio, che si spera possano curare quasi tutte le malattie. In effetti, la carenza di iodio può provocare molte disfunzioni, ma la generale mania per gli ioduri non ha ridotto il numero complessivo di malattie della tiroide; purtroppo, le statistiche dicono il contrario. Ovviamente, gli ioduri, come altri microelementi, sono necessari all'umanità entro limiti ragionevoli, oltre i quali non si verifica solo un'allergia allo iodio, ma anche altri disturbi.

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Cause dell'allergia allo iodio

Lo iodio è un microelemento appartenente alla famiglia degli alogeni, ovvero composti a basso peso molecolare che, in linea di principio, non possono essere considerati veri allergeni. Tuttavia, lo iodio può reagire con gli anticorpi (proteine tissutali), formare un complesso antigenico e causare sintomi allergici. Come altre forme medicinali, lo iodio è un aptene che aumenta di peso molecolare a causa dell'unione con composti proteici ad alto peso molecolare presenti nel sangue del corpo umano. In realtà, la causa dell'allergia allo iodio è la formazione di un antigene coniugato, che provoca sensibilizzazione e sintomi di una reazione allergica. Qualsiasi farmaco contenente ioduri può trasformarsi in un aptene, tra cui i seguenti agenti:

Ioduri ionici inorganici - Kalii iodidum (ioduro di potassio) e Natrii iodidum (ioduro di sodio).

• Solutio lodi spirituosa – soluzione alcolica di iodio.
• Soluzione di Lugoli: soluzione di iodio in una soluzione acquosa di ioduro di potassio, soluzione di Lugol.
• Agenti di contrasto radiologici (somministrazione intravascolare): lipiodol, urografin, ultravist, biligrafin, hexabrix, iodamide, telebrix e altri.
• Medicinali per il trattamento delle malattie della tiroide: microiodio, antistrumin, tireocomb, tireotom, L-tiroxina e altri.

• Farmaci antisettici: iodinolo, iodovidone, iodoformio.
• Farmaci antiaritmici: amiodarone, sedacorone, cordarone.
• Altri gruppi di farmaci includono solutan, quiniophone, dermasolone (sotto forma di unguento), alvogil, complan, miodil.

Le cause dell'allergia allo iodio sono le allergie crociate ai farmaci, che possono svilupparsi in fasi:

1. Trasformazione di un farmaco contenente iodio (medicinale) in una forma necessaria per la sintesi con proteine ad alto peso molecolare.
2. Formazione di un antigene allergico completo.
3. Provocazione di una reazione allergica da parte del sistema immunitario.

Il sistema immunitario percepisce il complesso antigenico come patogeno e lo combatte con l'aiuto di immunoglobuline specifiche, rilasciando più di 20 sostanze biologicamente attive (BAS). Il gruppo delle BAS comprende principalmente l'istamina, seguita da chinina, eparina, serotonina e altri componenti.

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Sintomi di allergia allo iodio

Le manifestazioni e i sintomi più tipici dell'allergia allo iodio sono eruzioni cutanee e dermatiti. La reazione è così specifica che nella pratica clinica viene chiamata iododermatite o eruzione allergica allo iodio. Inoltre, aree cutanee localizzate possono arrossarsi nel sito di contatto con la sostanza contenente iodio e il gonfiore può verificarsi meno frequentemente. Se gli ioduri sono entrati nell'organismo, la reazione, proprio come in caso di contatto esterno, si manifesta sulla pelle. In questi casi, le manifestazioni cutanee sono l'orticaria da iodio. In generale, i sintomi dell'allergia allo iodio possono essere suddivisi in due gruppi:

1. Manifestazioni dermatologiche:

La dilatazione dei vasi sanguigni provoca arrossamento della pelle.

• Eruzione cutanea, prurito.
• Molto raramente, in caso di grave sovradosaggio, si possono verificare eritema multiforme patologico o sindrome di Stevens-Johnson.
• Ancora meno comune nella pratica clinica è la sindrome di Lyell, una dermatite bollosa tossica causata da un'allergia allo iodio. Il più delle volte, casi isolati sono associati all'introduzione di un mezzo di contrasto radiologico.

2. Manifestazioni allergiche sistemiche:

• Difficoltà respiratorie, respiro corto.
• Eritema della pelle del viso.
• Gonfiore del viso.
• Angioedema.
• Edema di Quincke.
• Broncospasmo.
• Estremamente rara: l'anafilassi, considerata una complicanza pseudoallergica, viene diagnosticata come shock anafilattoide.

L'allergia allo iodio presenta sintomi piuttosto tipici, che di norma non mettono a repentaglio la salute e la vita del paziente, soprattutto se la reazione allergica è causata da prodotti alimentari (alghe, pesce di mare). Le complicazioni sono possibili solo con l'uso interno di agenti medicinali contenenti iodio, mentre manifestazioni cliniche gravi sono tipiche solo con l'assunzione di mezzi di contrasto radiologici.

Come si manifesta l’allergia allo iodio?

Nella pratica clinica allergologica, il cosiddetto iodismo è un sintomo frequente, ovvero gli effetti collaterali di una reazione allergica agli ioduri. Le mucose e la pelle sono le prime a reagire, e sintomi più gravi sono possibili in caso di sovradosaggio di farmaci contenenti iodio.

1. Un caratteristico sapore metallico in bocca.
2. Dolore alle gengive e ai denti.
3. Sensazione di bruciore alle vie respiratorie e alla bocca.
4. Aumento della salivazione (ipersalivazione).
5. Lacrimazione, gonfiore degli occhi.
6. Rinite allergica.
7. Un'eruzione cutanea caratteristica sotto forma di acne da iodio è un'eruzione papulare-pustolosa sulla pelle del viso e, meno frequentemente, sul corpo.
8. Estremamente rara è la iododermia, una dermatite tossica che si manifesta con vesciche estese, eritema, porpora (emorragie capillari sottocutanee).

Come effettuare il test per l'allergia allo iodio?

Come verificare una reazione allergica ai farmaci contenenti iodio? A casa, è possibile eseguire un test sicuro che mostra se il corpo ha bisogno di ioduri o se è possibile una risposta allergica del sistema immunitario. Lo iodio (tintura alcolica) viene applicato con un batuffolo di cotone sull'avambraccio o sulla coscia (lato interno). È sufficiente tracciare diverse linee o creare una piccola "maglia" che dovrebbe scomparire entro 24 ore o prima. Se lo iodio viene completamente assorbito dalla pelle e non lascia tracce, qualsiasi farmaco contenente iodio verrà percepito in modo abbastanza normale, senza complicazioni sotto forma di reazioni allergiche. Se la pelle inizia ad arrossarsi nel punto in cui sono state applicate le linee, è necessario interrompere qualsiasi contatto con lo iodio e in futuro assicurarsi di avvertire i medici della possibile intolleranza individuale ai farmaci a base di iodio. Lo iodio potrebbe non essere assorbito dalla pelle, ma se non ci sono eruzioni cutanee, non provoca prurito o arrossamenti, allora il corpo semplicemente non ha bisogno di una dose aggiuntiva di ioduri.

Come verificare l'allergia allo iodio in una struttura medica? Prima di procedure diagnostiche che prevedono l'introduzione di una sostanza radiopaca, il medico dovrà sicuramente accertare la predisposizione allergica e il possibile rischio di sviluppare reazioni avverse al farmaco. Prima della somministrazione di un agente radiopaco, viene eseguito un test, necessariamente in ambiente ospedaliero. Il farmaco viene somministrato per via endovenosa in una piccola dose, non superiore a 2 millilitri. Se l'allergia allo iodio si manifesta effettivamente sotto forma di sintomi gravi, questi vengono rapidamente interrotti e la diagnosi viene eseguita utilizzando mezzi di contrasto più costosi, ma sicuri, che non contengono ioduri. Inoltre, se la necessità di una misura diagnostica è vitale, vengono prescritti antistaminici (meno spesso glucocorticoidi) prima della procedura.

Inoltre, i medici sanno che esistono malattie croniche che possono essere un fattore scatenante di una reazione allergica ai farmaci contenenti iodio. Per queste patologie non sono necessari esami e test; ogni medico conosce l'elenco e prescrive con attenzione gli ioduri ai pazienti con una storia delle seguenti patologie o condizioni:

• Asma bronchiale.
• Malattie cardiovascolari che richiedono l'uso di beta-bloccanti (beta-bloccanti): ipertensione, cardiopatia coronarica, insufficienza cardiaca, angina pectoris e altre patologie.
• Ipertiroidismo latente.
• Pazienti di età superiore ai 60 anni affetti da disturbi neurologici.

Diagnosi di allergia allo iodio

I sintomi della pseudoallergia sono molto simili alle manifestazioni di una vera reazione allergica, quindi la diagnosi di allergia allo iodio richiede una differenziazione. La valutazione del quadro clinico spesso non fornisce informazioni complete e accurate, ma è integrata da vari esami e test a campione.

1. Il medico raccoglie informazioni anamnestiche, comprese quelle allergologiche. Il paziente è tenuto a fornire un rapporto dettagliato su eventuali reazioni atipiche ai farmaci, che possono includere prodotti contenenti iodio. L'elenco dei farmaci (medicinali) dovrebbe includere letteralmente tutti i prodotti utilizzati, dalle compresse ai colliri o alle infusioni lassative.
2. Il medico determina il tempo che intercorre tra l'assunzione di ioduri o alimenti contenenti iodio e la manifestazione dell'allergia. Di norma, i sintomi primari si sviluppano diversi giorni dopo l'ingresso dello iodio nell'organismo. Molto più raramente, la reazione si manifesta dopo 30-60 minuti, a dimostrazione diretta della sensibilizzazione già avvenuta e della ripetuta reazione aggressiva del sistema immunitario a un antigene familiare.
3. La diagnosi di allergia allo iodio include l'individuazione delle cause e della via di somministrazione della sostanza contenente iodio. Può trattarsi di un preparato esterno, di un medicinale in compresse o iniettabile, o di prodotti alimentari. La via di assunzione degli ioduri nell'organismo e il loro dosaggio sono parametri importanti per confermare la diagnosi di allergia allo iodio.
4. Al paziente vengono prescritti test di eliminazione, test in cui tutti i farmaci vengono temporaneamente sospesi. Se il paziente lamenta un'allergia agli ioduri, questi vengono sospesi per primi; inoltre, viene prescritta una dieta di eliminazione, escludendo qualsiasi tipo di pesce. In caso di intolleranza allo iodio, dopo l'eliminazione tutti i sintomi spiacevoli scompaiono, il che conferma un'allergia alle sostanze contenenti iodio.
5. Se la diagnosi è complicata da sintomi polisintomatici caratteristici di un'allergia crociata, vengono prescritti test cutanei. I test con iodio consistono nell'applicazione di griglie, linee e applicazioni sulla zona dell'avambraccio, meno frequentemente sulla parte interna della coscia. Di norma, le manifestazioni allergiche sono visibili dopo 4-6 ore, a volte anche prima; sono possibili arrossamento cutaneo e prurito.

La diagnosi di allergia allo iodio durante la somministrazione di mezzi di contrasto radiologici è obbligatoria anche in assenza di sintomi allergici. Il rischio di rapido sviluppo di broncospasmo e anafilassi durante la procedura con mezzo di contrasto è elevato; un test di tolleranza allo iodio aiuta a evitare potenziali complicazioni.

Trattamento dell'allergia allo iodio

I passaggi per interrompere una reazione allergica ai componenti dello iodio sono abbastanza tipici e includono quanto segue:

1. Il trattamento dell'allergia allo iodio prevede l'immediata sospensione di tutti i farmaci contenenti iodio. L'eliminazione è il modo più efficace per ridurre e neutralizzare rapidamente le manifestazioni allergiche. Se si sospetta che i sintomi indichino un'allergia crociata, si interrompe la somministrazione del farmaco che non riveste un ruolo importante nella prescrizione terapeutica complessiva e la cui sospensione non peggiorerà le condizioni del paziente. 2.
2. Il trattamento sintomatico dell'allergia allo iodio prevede la prescrizione di antistaminici in base al quadro clinico. La scelta del farmaco e la sua formulazione sono direttamente correlate al quadro clinico dell'allergia. In caso di gravi complicazioni, come broncospasmo e anafilassi, spesso definita reazione anafilattoide allo iodio, il sollievo dei sintomi viene effettuato secondo lo schema standard.

Se l'allergia allo iodio si manifesta come iodismo, viene prescritto il seguente regime terapeutico:

• Sospensione dei farmaci contenenti iodio.
• Antistaminici in compresse o iniettabili, a seconda della manifestazione della reazione allergica.
• Somministrazione endovenosa di cloruro di calcio; in caso di sintomi non complicati, somministrazione orale di CaCl2, un cucchiaio 2-3 volte al giorno.
• Una dieta frazionata delicata che esclude frutti di mare e sale iodato.
• Enterosorbimento con l'uso di Enterosgel e carbone attivo.
• Ripristino della microflora del tratto digerente con la somministrazione di preparati enzimatici ed eubiotici (bififormi, lattobatteri).
• Antistaminici esterni, farmaci antiprurito sotto forma di unguenti (corticosteroidi), lozioni, aerosol.

Il trattamento dell'allergia allo iodio consiste, innanzitutto, nel sollievo dei sintomi più fastidiosi, tra cui le reazioni cutanee. L'intolleranza allo iodio, sotto forma di dermatite da contatto, è molto più comune della pseudoallergia agli agenti radiopachi. In caso di manifestazioni cutanee allergiche, è sufficiente lavare accuratamente la pelle e assumere un farmaco da banco del gruppo degli antistaminici. Quando si esegue la diagnosi con RCS (mezzi di contrasto radiologici), il sollievo dei sintomi e delle complicanze viene effettuato direttamente in una struttura medica, il che non è difficile, poiché il personale medico è praticamente preparato a tali interventi. Va inoltre notato che durante l'esecuzione di coledocogografia, urografia e angiografia, l'allergia allo iodio si verifica in un solo caso ogni 10.000 procedure.

Prevenzione dell'allergia allo iodio

Le misure preventive per l'allergia ai farmaci (LA), che include l'intolleranza allo iodio, sono l'unico modo affidabile per evitare potenziali complicazioni. Se il paziente ha una storia di predisposizione allergica, qualsiasi medico competente terrà conto di queste informazioni al momento di prescrivere procedure diagnostiche e terapia di base.

La prevenzione dell'allergia allo iodio prevede le seguenti regole:

1. Raccolta dell'anamnesi delle allergie, comprese quelle familiari ed ereditarie.
2. Eliminazione delle prescrizioni e della somministrazione di farmaci contenenti iodio.
3. Esclusione dalla prescrizione di farmaci con proprietà antigeniche e immunogeniche simili, tenendo conto del rischio di allergia crociata (tutto il gruppo degli alogeni: fluoro, iodio, cloro, bromo).

Considerazione delle controindicazioni evidenti alla somministrazione di ioduri o a procedure diagnostiche con mezzi di contrasto. Se possibile, le procedure devono essere sostituite, oppure l'angiografia, l'urografia e altre procedure diagnostiche con l'introduzione di mezzi di contrasto radiologici devono essere eseguite con cautela nelle seguenti condizioni e patologie:

• Vasculite emorragica.
• Gravidanza.
• Leucopenia.
• Usare con cautela in caso di ipertiroidismo e tireotossicosi.
• Obesità adiposogenitale (ipofisaria).
• Diabete mellito grave.
• Usare con cautela in caso di asma bronchiale, dermatite atopica.
• Aritmia, difetto cardiaco, insufficienza cardiaca, angina pectoris, malattia coronarica (CHD).
• Usare con cautela in caso di ipertensione.
• Edema polmonare.
• Ipercoagulazione, disidratazione.
• Grave malattia renale, insufficienza renale.

Prevenire l'allergia allo iodio non è difficile; nella maggior parte dei casi, l'intolleranza allo iodio viene neutralizzata rifiutando alcuni farmaci o alimenti non vitali.