Flusso sanguigno nel fegato

Ogni minuto, 1500 ml di sangue scorrono attraverso il fegato, di cui 2/3 del volume ematico entra attraverso la vena porta e 1/3 attraverso l'arteria epatica.

Il sangue entra nel letto arterioso del fegato dall'arteria epatica comune (A. hepatica communis), che è un ramo del tronco arterioso celiaco (truncus coeliacus). La lunghezza dell'arteria epatica comune è di 3-4 cm e il diametro è di 0,5-0,8 cm.

L'arteria epatica, immediatamente sopra il piloro, non raggiungendo 1-2 cm dal dotto biliare comune, si divide nell'arteria gastroduodenale (a. gastroduodenalis) e nell'arteria epatica propria (a. hepatica propria).

L'arteria epatica propria attraversa il legamento epatoduodenale, la sua lunghezza varia da 0,5 a 3 cm e il suo diametro da 0,3 a 0,6 cm. Successivamente, l'arteria epatica propria si divide in rami destro e sinistro (ciò avviene direttamente all'ilo epatico o prima di entrare in esso). L'arteria epatica sinistra irrora i lobi sinistro, quadrato e caudale del fegato. L'arteria epatica destra irrora principalmente il lobo destro del fegato e dà origine a un'arteria che porta alla cistifellea.

All'interno del fegato, i rami dell'arteria epatica si dividono dicotomicamente e nei tratti portali finali formano rami terminali (arteriole). Il diametro di un'arteriola è di 10-15 μm, la sua parete contiene fibre elastiche, a volte fibre muscolari lisce, a forma di fasci. Pertanto, le arteriole possono formare sfinteri precapillari. Alla periferia del campo portale, le arteriole epatiche perforano la placca di confine e confluiscono direttamente nei sinusoidi. Le pareti dei sinusoidi sono rivestite di endotelio. I sinusoidi si trovano tra le trabecole degli epatociti. I rami dell'arteria epatica forniscono il loro sangue ai sinusoidi sia alla periferia che al centro dei lobuli.

Il sistema venoso del fegato è rappresentato da vene afferenti che drenano il sangue. La principale vena afferente è la vena porta. Il sangue fuoriesce dal fegato attraverso le vene epatiche, che confluiscono nella vena cava inferiore.

La vena porta (v. portae) inizia a livello della seconda vertebra lombare, dietro la testa del pancreas. Comprende due grandi tronchi: la v. lienalis e la v. mesenterica superior; i suoi maggiori affluenti sono la v. corvnaria ventriculi e la v. mesenterica inferior. La lunghezza della vena porta è di 6-8 cm, il diametro fino a 1,2 cm; è priva di valvole e raccoglie il sangue dagli organi impari della cavità addominale. A livello dell'ilo epatico, la vena porta si divide nel ramo destro, che irrora il lobo destro del fegato, e nel ramo sinistro, che irrora il lobo sinistro, caudato e quadrato del fegato.

All'interno del fegato, i rami della vena porta corrono paralleli ai rami dell'arteria epatica, irrorando di sangue tutti i lobi e i segmenti del fegato e suddividendosi nelle venule portali.

La venula portale ha un diametro di 20-50 µm, le sue pareti sono formate da endotelio, membrana basale e tessuto connettivo avventizio, non sono presenti fasci di muscolatura liscia.

La venula terminale perfora la placca parenchimatosa e confluisce nei sinusoidi epatici, che contengono quindi sangue misto arterioso-venoso.

Il letto venoso efferente raccoglie il sangue venoso dai sinusoidi nelle vene epatiche centrali (terminali), la cui parete è costituita da endotelio, fibre di reticolina e una piccola quantità di fibre di collagene.

Dalle venule epatiche terminali, il sangue entra nelle vene sublobulari e collettori, quindi nelle vene epatiche mediane destra e sinistra, che si svuotano nella vena cava inferiore sottostante, dove passa attraverso l'apertura nella porzione tendinea del diaframma nella cavità toracica.

Nel punto in cui entrano nella vena cava inferiore, le vene epatiche vengono chiuse dal muscolo circolare.

La vena porta è collegata alla vena cava da numerose anastomosi (anastomosi portocavali). Queste anastomosi si trovano con le vene dell'esofago e dello stomaco, del retto, delle vene ombelicali e delle vene della parete addominale anteriore.

L'emodinamica portale è caratterizzata da una graduale differenza tra la pressione elevata nelle arterie mesenteriche e la pressione più bassa nelle vene epatiche.

La pressione sanguigna nelle arterie mesenteriche è di 120 mm Hg. Successivamente, il sangue entra nella rete capillare di intestino, stomaco e pancreas, dove la pressione in questa rete è di 10-15 mm Hg. Da questa rete, il sangue entra nelle venule e nelle vene che formano la vena porta, dove la pressione è normalmente di 5-10 mm Hg. Dalla vena porta, il sangue entra nei capillari interlobulari, da dove entra nel sistema venoso epatico e passa nella vena cava inferiore. La pressione nelle vene epatiche oscilla da 5 mm Hg a zero.

Normalmente la pressione nella vena porta è pari a 5-10 mm Hg o 70-140 mm H2O.

Secondo i concetti classici, l'unità funzionale-morfologica del fegato è il lobulo epatico. Il numero di lobuli epatici è 500.000. Il diametro del lobulo è di 0,5-2 mm.

Il centro del lobulo epatico esagonale è la vena epatica (centrale), mentre il campo portale si trova alla periferia. Il parenchima dei lobuli è formato da fasci (trabecole) di epatociti disposti radialmente che convergono verso la vena centrale (epatica). Tra i fasci si trovano sinusoidi attraverso i quali scorre il sangue artero-venoso misto, proveniente dalla vena porta e dall'arteria epatica.

Nel punto in cui il sinusoide si diparte dal ramo terminale della vena porta ed entra nella vena centrale, si trovano gli sfinteri muscolari lisci che regolano il flusso del sangue nel lobulo epatico.

I sinusoidi sono una rete capillare intraorgano (intraepatica). I sinusoidi sono capillari sanguigni modificati, insolitamente ampi (diametro 7-21 µm), rivestiti di endotelio.

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