Studi di screening nei lavoratori delle moderne imprese cancerogene

Un'impresa cancerogena è un'impresa in cui i lavoratori sono esposti o possono essere esposti a fattori cancerogeni industriali e/o sussiste un potenziale rischio di contaminazione ambientale con agenti cancerogeni. Ciò significa che un lavoratore può essere esposto a sostanze cancerogene in qualsiasi fase del processo produttivo, inclusi il ricevimento, la manipolazione, lo stoccaggio, lo smaltimento dei rifiuti, il funzionamento e la riparazione delle attrezzature.

Il problema dei tumori professionali occupa attualmente un posto di primo piano nella storia dello studio delle neoplasie maligne. Ciò è dovuto principalmente alla diffusione e all'utilizzo delle industrie di lavorazione del legno, della gomma e della raffinazione del petrolio. E sono proprio queste industrie a contribuire in modo significativo allo sviluppo di neoplasie maligne tra i lavoratori di tali settori.

Un lungo periodo di latenza (in media 15-18 anni), l'indistinguibilità dei segni clinici e biologici dei tumori causati dall'esposizione a un cancerogeno sul lavoro rispetto ai tumori causati da fattori non lavorativi, lo sviluppo di neoplasie maligne nei lavoratori che hanno lasciato un impianto produttivo a rischio cancerogeno, un aumento del rischio oncologico dovuto all'esposizione a fattori sfavorevoli concomitanti (fumo, abuso di alcol): tutti questi segni possono rendere difficile determinare il fattore causale di una specifica malattia lavorativa. Pertanto, è fondamentale riconoscere i segni preclinici di una neoplasia maligna in un lavoratore ancora sano al fine di prevenire lo sviluppo di una forma clinicamente manifesta di tumore e, di conseguenza, una prematura riduzione della capacità lavorativa del lavoratore e un deterioramento della sua qualità di vita futura.

Attualmente, le misure più efficaci per combattere le neoplasie maligne negli individui impiegati in produzioni a rischio cancerogeno sono la formazione di gruppi a rischio e la diagnosi precoce delle malattie oncologiche. Test a breve termine basati sulla valutazione della genotossicità di potenziali cancerogeni sono ora attivamente utilizzati come metodi di diagnosi precoce delle malattie oncologiche. Uno di questi metodi è l'analisi citogenetica dei micronuclei.

È opportuno sottolineare che l'analisi dei micronuclei è generalmente disponibile e relativamente semplice, così come la possibilità di ottenere le informazioni necessarie in tempi relativamente brevi.

Lo scopo dello studio è determinare la probabilità del verificarsi di un processo tumorale nei lavoratori di un'azienda con elevata pressione tecnogenica sulla base dello studio dello stato citogenetico.

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Ambito e metodi della ricerca

Per l'analisi citogenetica, sono stati esaminati 150 lavoratori dell'azienda con un profilo cancerogeno, mentre i lavoratori che presentavano una patologia acuta al momento dell'esame non sono stati sottoposti allo studio e 100 persone, come gruppo di controllo, la cui attività professionale non è associata a elevati carichi artificiali. I composti chimici utilizzati in tutte le fasi del processo tecnologico appartengono alla classe 1 (cancerogeni obbligati) e alla classe 2A con un'alta probabilità di insorgenza di tumori nell'uomo (secondo la classificazione dei cancerogeni chimici dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro).

Di conseguenza, il test del micronucleo è stato eseguito su 250 persone (3 strisci per ogni individuo, per un totale di 750).

Per l'elaborazione statistica, tutti i valori del microkernel vengono suddivisi in quattro gruppi:

• 0,2-0,5%о - 1N - livello di micronuclei in una persona sana;
• 0,6-1,5%о - 2N - livello di micronuclei caratteristico dello stato pre-malattia;
• 1,6-2,5%о - 3N - livello di micronuclei, caratterizzante lo stato dell'organismo con elevata probabilità di sviluppare neoplasie maligne;
• più del 2,5% o-4N - livello di micronuclei, caratterizzante lo stato dell'organismo con un livello critico di probabilità di sviluppare neoplasie maligne.

È stata effettuata un'analisi comparativa dell'indicatore studiato del livello di micronuclei dei gruppi di studio e di controllo in base a varie caratteristiche (caratteristiche mediche e biologiche: età, sesso, presenza di patologia cronica; caratteristiche produttive: professione, esperienza lavorativa).

Risultati della ricerca:

1. Si è riscontrato che il 7% dei soggetti esaminati presentava un livello di eritrociti con micronuclei, indice di instabilità dell'apparato genetico.
2. Il numero medio di eritrociti con micronuclei nel gruppo di studio era pari a 0,45+0,06%, valore che differisce significativamente dal numero di eritrociti con micronuclei nel gruppo di controllo (t= 4,824 a P<0,0001).
3. Le fasce d'età più vulnerabili allo sviluppo di neoplasie maligne sono quelle con più di 40 anni. Una percentuale significativamente elevata è rappresentata dalla fascia d'età 40-49 anni (36%). La seconda posizione nella struttura per età è occupata dalla fascia d'età 50-59 anni (25%). Le fasce d'età lavorativa attiva fino a 29 anni e 30-39 anni sono rappresentate rispettivamente dal 16% e dal 22%. La fascia d'età (oltre i 60 anni) rappresenta una parte insignificante del numero totale di persone esaminate, inferiore all'1%. Pertanto, sul numero totale di persone esaminate, la maggioranza (oltre il 60%) è costituita da persone appartenenti alla fascia d'età superiore ai 40 anni.
4. I dati dell'analisi dei micronuclei nelle donne indicano una maggiore probabilità di sviluppare oncopatologie nel corpo rispetto agli uomini (P<0,05).
5. Rispetto al gruppo di controllo, l'indice di analisi dei micronuclei nei gruppi di persone con e senza patologie croniche è significativamente più alto. Nelle persone con una storia di patologie croniche, la probabilità di sviluppare oncopatologia è significativamente più alta rispetto allo stesso indice nel gruppo di persone esaminate senza patologie croniche.
6. In tutti i gruppi professionali, il livello di micronuclei è superiore a quello del gruppo di controllo. Valori affidabili sono stati riscontrati tra assistenti di laboratorio, operatori di macchine, macchinisti, montatori, autisti, addetti alle pulizie, addetti alla laminazione e caricatori.
7. Nel gruppo professionale “operatore di apparecchiature” è stato riscontrato un livello medio del test del micronucleo attendibilmente elevato, prossimo al coefficiente 2N, che determina il rischio medio di sviluppare neoplasie maligne.
8. Un rischio elevato di sviluppare neoplasie maligne si riscontra nei gruppi con un'esperienza di 10-19 anni, 20-29 anni, 30-34 anni e il più basso con un'esperienza fino a 9 anni.

Conclusione

La determinazione dello stato citogenetico dei lavoratori nelle industrie cancerogene consente di identificare i gruppi a rischio per lo sviluppo di malattie oncologiche e può essere utilizzata come metodo di screening in combinazione con altri metodi per la diagnosi preclinica precoce delle neoplasie maligne correlate al lavoro.

Dottore in Scienze Mediche, Professoressa del Dipartimento di Igiene, Medicina del Lavoro con indirizzo in Ecologia Medica Irina Dmitrievna Sitdikova. Studi di screening su lavoratori di aziende moderne con profilo cancerogeno // Medicina Pratica. 8 (64) dicembre 2012 / Volume 1