Trattamento dell'amebiasi con farmaci

Il trattamento dell'amebiasi si effettua con farmaci che possono essere suddivisi in due gruppi: farmaci da contatto (luminali), che agiscono sulle forme luminali intestinali, e farmaci amebicidi tissutali sistemici.

Trattamento farmacologico dell'amebiasi

Il trattamento dell'amebiasi non invasiva (portatori asintomatici) viene effettuato utilizzando amebicidi luminali. Si raccomanda la loro prescrizione anche dopo il completamento del trattamento con amebicidi tissutali per eliminare le amebe eventualmente rimaste nell'intestino. Se è impossibile prevenire la reinfezione, l'uso di amebicidi luminali è inappropriato. In queste situazioni, gli amebicidi luminali devono essere prescritti secondo le indicazioni epidemiologiche, ad esempio a persone le cui attività professionali possono contribuire all'infezione di altre persone, in particolare i dipendenti di strutture alimentari.

Il trattamento dell'amebiasi invasiva prevede l'uso di amebicidi tissutali sistemici. I farmaci di scelta sono i 5-nitroimidazoli: metronidazolo, tinidazolo, ornidazolo. Sono utilizzati per trattare sia l'amebiasi intestinale che gli ascessi di qualsiasi localizzazione. Oltre ai farmaci del gruppo dei 5-nitroimidazoli, l'emetina e la clorochina vengono talvolta utilizzate per trattare l'amebiasi invasiva, in particolare gli ascessi epatici amebici. I farmaci del gruppo dei 5-nitroimidazoli sono ben assorbiti e vengono solitamente prescritti per via orale. La somministrazione parenterale (endovenosa) di questi farmaci è utilizzata per trattare l'amebiasi extraintestinale, così come nei pazienti gravemente malati o quando la somministrazione orale è impossibile. A causa dei possibili gravi effetti collaterali, principalmente l'effetto cardiotossico, l'emetina è considerata un farmaco di riserva ed è raccomandata per la somministrazione intramuscolare a pazienti con ascessi estesi, nonché a pazienti in cui precedenti cicli di 5-nitroimidazoli si siano rivelati inefficaci. La clorochina è prescritta in combinazione con emetina nel trattamento degli ascessi epatici amebici.

Farmaci chemioterapici usati per trattare l'amebiasi

	5-nitroimidazoli	Amebicidi luminali	Emetina	Clorochina
Amebiasi non invasiva (stato di portatore)		-
Amebiasi intestinale	-	-	-
Amebiasi extraintestinale	+	+	+	+

Il trattamento antiparassitario dell'amebiasi intestinale invasiva prevede l'uso dei seguenti farmaci:

• metronidazolo - 30 mg/kg al giorno in tre dosi per 8-10 giorni;
• tinidazolo - 30 mg/kg una volta al giorno per 3 giorni;
• ornidazolo - 30 mg/kg una volta al giorno per 5 giorni.

Per il trattamento dei pazienti con ascessi amebici del fegato e di altri organi, vengono utilizzati gli stessi farmaci del gruppo 5-nitroimidazolo in cicli più lunghi:

• metronidazolo - 30 mg/kg al giorno per via endovenosa o orale in tre dosi per 10 giorni;
• tinidazolo - 30 mg/kg una volta al giorno per 10 giorni;
• ornidazolo - 30 mg/kg una volta al giorno per 10 giorni.

Il trattamento alternativo per l'ascesso epatico amebico prevede l'uso di:

• emetina - 1 mg/kg al giorno una volta per via intramuscolare (non più di 60 mg/giorno) per 4-6 giorni:
• clorochina base - 600 mg al giorno per 2 giorni, poi 300 mg per 2-3 settimane - contemporaneamente o immediatamente dopo il completamento del ciclo di emetina.

Dopo il completamento del ciclo di trattamento con farmaci amebicidi tissutali sistemici, vengono utilizzati i seguenti amebicidi luminali per distruggere le amebe rimanenti nell'intestino:

• diloxanide furoato - 500 mg 3 volte al giorno, 10 giorni (per i bambini 20 mg/kg al giorno);
• etofamide - 20 mg/kg al giorno in 2 dosi per 5-7 giorni;
• paromomicina - 1000 mg al giorno in 2 dosi per 5-10 giorni.

Questi stessi farmaci vengono utilizzati per curare i portatori di parassiti.

Nei pazienti gravemente malati di dissenteria amebica, a causa della possibile perforazione intestinale e dello sviluppo di peritonite, si raccomanda di prescrivere anche farmaci del gruppo delle tetracicline (doxiciclina 0,1 g una volta al giorno).

Dopo una chemioterapia efficace per un ascesso epatico, le carie residue solitamente scompaiono entro 2-4 mesi, ma a volte anche più tardi.

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Trattamento aggiuntivo per l'amebiasi

L'aspirazione (o il drenaggio percutaneo) di un ascesso è raccomandata in caso di grandi dimensioni (diametro superiore a 6 cm), localizzazione dell'ascesso nel lobo sinistro o nella parte alta del lobo destro del fegato, forte dolore addominale e tensione della parete addominale, in cui vi è il rischio di rottura dell'ascesso, nonché nei casi in cui la chemioterapia risulta inefficace entro 48 ore dal suo inizio.

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Esame clinico

Il monitoraggio ambulatoriale dei pazienti guariti continua per un anno. Durante questo periodo, vengono effettuati esami medici e di laboratorio ogni 3 mesi.

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