Ecografia dell'anca per l'osteoartrite

Sebbene la risonanza magnetica (RM) sia il metodo principale per la diagnosi di coxartrosi, l'ecografia offre vantaggi nell'individuazione di piccoli versamenti nell'articolazione dell'anca (anche inferiori a 1 ml), nonché di patologie dei tessuti molli periarticolari nelle fasi precoci dell'osteoartrite. L'esame viene eseguito utilizzando un sensore lineare o convesso nell'intervallo di frequenza 3,5-7 MHz, a seconda delle caratteristiche costituzionali del paziente.

L'esame viene solitamente eseguito con approccio anteriore (posizione longitudinale e trasversale del sensore), con il paziente disteso sulla schiena con le gambe dritte. I punti di repere ossei sono il bordo superiore dell'acetabolo e il semicerchio della testa femorale. La cartilagine ialina ipoecogena e la capsula articolare sinoviale dell'articolazione dell'anca (rappresentata dalle fibre dei legamenti ischio-femorali, pubofemorali e ileo-femorali) sono ben visualizzate con l'approccio anteriore. L'approccio laterale viene utilizzato per visualizzare il grande trocantere e la borsa trocanterica, situata superficialmente sottocutaneamente al di sopra di esso. La tuberosità ischiatica viene esaminata con l'approccio posteriore, con il paziente disteso su un fianco e l'arto da esaminare piegato e portato a livello dello stomaco.

In uno studio, l'ecografia è stata eseguita su 54 pazienti affetti da osteoartrite delle articolazioni dell'anca (criteri diagnostici AC R, 1990) di età compresa tra 41 e 74 anni (età media 56,44±7,12 anni); di cui 22 uomini e 32 donne; la durata della malattia era compresa tra 0,6 e 37 anni (in media 8,3±3,48 anni).

La presenza di versamento nell'articolazione dell'anca veniva diagnosticata se la distanza tra la superficie del collo femorale e la capsula articolare superava i 9-10 mm.