Polso venoso e pressione venosa

Il sistema venoso irrora il cuore destro. Pertanto, quando la pressione nell'atrio destro aumenta, in concomitanza con l'aumento della pressione venosa centrale, a causa di insufficienza cardiaca, le vene periferiche si dilatano (si gonfiano), principalmente le vene visibili del collo.

Normalmente, questa pressione non supera i 10 cm H₂O e aumenta in caso di insufficienza ventricolare destra di qualsiasi natura (in particolare in caso di difetti della valvola tricuspide, pericardite costrittiva e tamponamento cardiaco ). Dal rigonfiamento delle vene periferiche, ad esempio della mano, si può stimare approssimativamente la pressione venosa centrale. Un rigonfiamento netto delle vene della mano si verifica quando questa si trova a livello o al di sotto dell'atrio sinistro. Se la mano viene sollevata a un livello orizzontale sopra l'atrio sinistro, in particolare a un'altezza superiore a 10 cm, si nota chiaramente una diminuzione del riempimento sanguigno delle sue vene. La distanza verticale tra l'angolo di Louis e l'atrio sinistro è in media di 5 cm. Muovendo attentamente la mano e osservando lo stato delle sue vene, si può quindi stimare approssimativamente la pressione venosa centrale.

Misurazione del polso venoso

Registrando la pulsazione della vena giugulare, si ottiene una curva che riflette ampiamente la funzione contrattile delle camere destre del cuore. La curva del polso venoso è composta da tre onde positive. La più alta di esse, l'onda "a", precede l'onda principale del polso arterioso ed è causata dalla sistole dell'atrio destro. La seconda onda "c" corrisponde alla sistole dei ventricoli ed è il risultato della trasmissione della pulsazione dall'arteria carotide. La terza onda positiva "v" è causata dal riempimento dell'atrio destro e, di conseguenza, della vena giugulare durante la chiusura della valvola tricuspide. Quando la valvola tricuspide si apre, si nota una discesa diastolica sulla curva del polso venoso, poiché in questo momento il sangue scorre dagli atri al ventricolo destro. Questa discesa continua fino all'onda successiva.

Il polso venoso normale è detto atriale (o negativo) perché durante il periodo in cui la curva del polso arterioso scende (il segmento più basso), la curva del polso venoso presenta la massima ascesa. Durante la fibrillazione atriale, l'onda "a" scompare. Il polso venoso può iniziare con un'onda "v" alta e trasformarsi nel cosiddetto polso venoso ventricolare (o positivo). È detto positivo perché la salita della curva del polso venoso si nota quasi contemporaneamente all'onda principale sullo sfigmogramma. Un polso venoso positivo si osserva in caso di insufficienza della valvola tricuspide (con un intenso flusso sanguigno dal ventricolo destro all'atrio e alle vene).

Misurazione della pressione venosa

La misurazione della pressione venosa può anche fornire informazioni aggiuntive sulle condizioni delle vene periferiche del collo e sulla circolazione sanguigna nel sistema circolatorio. Viene eseguita utilizzando un flebotonometro, ovvero un tubo di vetro con un diametro del lume di 1,5 mm con divisioni millimetriche da 0 a 350. L'estremità inferiore del sistema di tubi di gomma è collegata a un ago. Il sistema di tubi di vetro e gomma è riempito con una soluzione isotonica sterile di cloruro di sodio. Il livello del liquido nel tubo sterile è impostato sulla divisione zero della scala. Il soggetto è in posizione sdraiata. Il dispositivo è posizionato in modo che la divisione zero della scala si trovi a livello dell'atrio destro, approssimativamente in corrispondenza del bordo inferiore del muscolo pettorale. La pressione viene misurata nella vena ulnare, nella quale viene inserito un ago collegato al tubo di gomma del dispositivo. In questo caso, la pressione nella vena e nel sistema di tubi viene equalizzata. Nelle persone sane, oscilla tra 60 e 100 mm H₂O. Il suo aumento si nota nell'insufficienza cardiaca con ristagno di sangue nella circolazione sistemica.

Lo studio della circolazione periferica, in particolare del polso arterioso, della pressione arteriosa e delle condizioni delle vene del collo, è importante soprattutto per valutare la funzionalità cardiaca. È inoltre possibile individuare disturbi circolatori locali associati a patologie vascolari (sia arteriose che venose) e rilevabili con i metodi di esame obiettivo convenzionali.