Lattogeno placentare nel sangue

Valori di riferimento (norma) per la concentrazione del lattogeno placentare: assente nel siero sanguigno negli uomini e nelle donne non gravide; durante la gravidanza dalla 5a alla 38a settimana - 0,5-11 μg/ml (23-509 nmol/l).

Il lattogeno placentare o somatomammotropina placentare è una glicoproteina con un peso molecolare di circa 19.000. Viene sintetizzato dal sinciziotrofoblasto fin dalle prime fasi della gravidanza e il suo contenuto nel sangue aumenta durante una gravidanza che procede fisiologicamente. La concentrazione massima di lattogeno placentare si registra alla 36a-37a settimana di gravidanza, poi si stabilizza e diminuisce prima del travaglio. La concentrazione di lattogeno placentare è altamente variabile, individuale e dipende direttamente dal peso del feto e dal numero di placente (nelle gravidanze multiple ). Il lattogeno placentare entra nel corpo della donna incinta, dove viene rapidamente metabolizzato (emivita da 11 a 30 minuti). La breve emivita, l'assenza di un ritmo giornaliero di secrezione e la presenza di un'unica fonte di sintesi ne consentono l'utilizzo come indicatore diretto del funzionamento placentare. Il lattogeno placentare non penetra praticamente nel feto, il suo livello nel liquido amniotico è 8-10 volte inferiore a quello nel sangue della donna incinta. Nelle sue proprietà, è simile all'ormone della crescita, ma durante la gravidanza la sua produzione supera di 100 volte la secrezione dell'ormone della crescita. Il lattogeno placentare stimola la mobilizzazione degli acidi grassi, ha un effetto lattotropico e luteotropico, inibisce l'immunità cellulare, influenza attivamente il metabolismo (favorisce il consumo di glucosio nel corpo del feto, riduce la sintesi proteica nella donna incinta, aumentando significativamente l'apporto di aminoacidi che il feto utilizza per la sua formazione). Il lattogeno placentare è anche un antagonista dell'insulina, svolgendo un ruolo importante nella maturazione e nello sviluppo delle ghiandole mammarie durante la gravidanza e nella loro preparazione all'allattamento. Inoltre, come la prolattina, supporta il lavoro del corpo luteo delle ovaie durante la gravidanza, favorendo un aumento della secrezione di progesterone da parte del corpo luteo.

Nel 1° trimestre di gravidanza, con lo sviluppo dell'insufficienza placentare, il livello di lattogeno placentare si riduce significativamente. Valori estremamente bassi della sua concentrazione nel sangue vengono rilevati alla vigilia della morte fetale e 1-3 giorni prima dell'aborto spontaneo. Nelle fasi successive della gravidanza, una diminuzione della concentrazione di lattogeno placentare viene rilevata in caso di insufficienza placentare e ipossia fetale cronica. Allo stesso tempo, il suo contenuto nel sangue oscilla entro un ampio intervallo, ma nella maggior parte delle donne in gravidanza è significativamente al di sotto del normale. In caso di insufficienza placentare, il contenuto di lattogeno placentare nel siero sanguigno diminuisce del 50% e in caso di ipossia fetale di quasi 3 volte. La concentrazione di lattogeno placentare diminuisce in caso di ipertensione e gestosi tardiva. Indicazioni per lo studio del lattogeno placentare: diagnosi di insufficienza placentare, ipossia e ipotrofia fetale.

Concentrazioni aumentate di lattogeno placentare nel sangue si osservano in caso di gravidanze multiple, diabete mellito e incompatibilità Rh. Il lattogeno placentare è prodotto anche dai tumori trofoblastici. Maggiore è il grado di malignità, minore è il rapporto tra i livelli di lattogeno placentare e gonadotropina corionica.

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